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Già nell'Ottocento per il Tommaseo si trattava di un verbo in disuso: ma altre parole della stessa famiglia, il participio presente riluttante e il sostantivo riluttanza si utilizzano normalmente. Riluttare significa essere ritroso, restio, molto incerto ed esitante a fare o accettare qualche richiesta da altri o dalle circostanze. Nella riluttanza c'è qualcosa che indica uno sforzo, chi è riluttante appare scarsamente disposto a cedere, concedere, assecondare. Riluttare deriva dal latino reluctari= resistere, opporsi, composto di re=addietro e luctari=lottare; dà quasi l'idea di un travaglio interiore.Proprio l'etimologia ci rinvia direttamente a un verbo del tutto simile, anche se non propriamente sinonimo: ripugnare.
Qui è più forte il significato di avversione fisica o spirituale, di profona contrarietà; esprime incompatibilità, contrasto, disgusto, ribrezzo ben più marcati rispetto al verbo riluttare, che al confronto sembra un semplice dubitativo. Ma la derivazione è analoga: lo stesso prefisso re che introduce contrarietà, respingimento, e il verbo pugnare, che significa combattere (pugnus=pugno); non lontano quindi da lottare. Il sostantivo è ripugnanza.
Matrice e costruzione parallela anche per un altro verbo di significato prossimo: ributtare, composto dal solito re e -questa volta - dall'italiano buttare, che significa gettare con forza, mandar fuori. Ributtante è simile a ripugnante, e cioè disgustoso, schifoso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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