Se Venezia diventa miglior attrice protagonista

Un libro di Irene Bignardi ripercorre il legame profondo della città lagunare con la settima arte dall'epoca fascista ai giorni nostri. Una miniera di aneddoti e racconti

Laguna e pailletes. Stelle che si guardano riflesse nell'acqua mossa di Canal Grande. Calli. Campielli. E naturalmente San Marco. Venezia cinematografica è stata inventata nel Ventennio e a tutt'oggi, dopo ottant'anni da quando nacque la Mostra del cinema, Venezia è fatta anche di celluloide. Ma ha sempre avuto una particolarità, dei film è diventata quasi sempre una protagonista. O meglio, una co-protagonista. A differenza di tante altre città che restavano lo sfondo, la cornice ideale su cui la storia viene intessuta, Venezia no. Venezia era Venezia. E non ha mai smesso di esserlo. Recita nei panni di se stessa. E in queste medesime vesti viene addirittura raccontata da Irene Bignardi che, la settima arte, l'ha frequentata per vent'anni. E oggi l'ha perfino tratteggiata in un libro, "Storie di cinema a Venezia" (Marsilio, pp. 154, euro 17.50).
Lettura amabile e gradevole, il volume ripercorre la vita cinematografica della città lagunare, fin da quando, verso la fine della guerra, divenne l'approdo del cinema di Salò. Un'avventura controversa costruita sulle spalle di due divi tristemente travolti dagli eventi di quegli anni, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Icona del viveur e della trasgressione pura, di un vivere ardito ed eccentrico, toccato dagli stupefacenti, lui. Emblema di bellezza fatata e fatale, al punto da diventare obiettivo di emulazione delle donne dell'epoca, lei. Osvaldo Valenti e Luisa Ferida sono morti il 30 aprile 1945, uccisi dal piombo partigiano, a Milano, dopo alterne e tragiche vicende.
Ma Venezia è anche Luchino Visconti e Orson Welles, i paradigmi di "Senso" e la rappresentazione di Shylock. Mercanti di Venezia, appunto. E sogni di notti di mezza estate. O l'amore controverso e inimitabile di Katharine Hepburn e Rossano Brazzi. Il latin lover e la ragazza morigerata. Una passione scomoda che entra nel mito come tutti gli amori impossibili. Ma così tanto possibilmente esistiti.

E poi "Morte a Venezia" e Casanova, tra i mille volti che a lui prestarono voce e movenze. Oltre a Woody Allen tra matrimoni e tutti dicono I love you... In chiese d'altri tempi, tanto glamour per un americano intimamente legato all'Europa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica