Moltissimi fra coloro che credevano che Silvio Berlusconi e Sandro Bondi fossero, relativamente alla cultura, i peggiori premier e ministro nella storia della Repubblica, hanno iniziando a ricredersi da tempo. Su ciò che il mondo intellettuale pensa dell'attuale ministro Ornaghi, basti leggere la consueta pagella di fine anno del Giornale dell'Arte (che lo ha scelto come il «peggio» del 2012). Da ieri, però, c'è di più. Lo storico Salvatore Settis - già inflessibile fustigatore della politica dei tagli del trio Berlusconi-Tremonti-Bondi - ha preso a cannonate gli ancor più indegni successori. In seguito alla decisione della presidentessa del FAI Ilaria Borletti Buitoni di candidarsi nella lista Monti (dicendo anche che le piacerebbe essere il prossimo ministro della Cultura...), Settis ha immediatamente comunicato le proprie dimissioni dal FAI. «Non posso né comprendere né condividere il fatto che Lei appoggi in modo esplicito un Presidente del Consiglio che in oltre un anno di governo non ha mostrato la minima sensibilità per i problemi dell'ambiente, dei beni culturali, dell'università, della cultura», ha scritto un inviperito Settis alla Borletti Buitoni, ricordando anche come neppure la famosa «Agenda Monti» parli di cultura.
Poi la stoccata: «Che Monti, il quale anche in me aveva destato tante speranze, sia stato così deludente su questi (ed altri) fronti è una mia opinione personale, che Lei ovviamente non condivide, visto che ha deciso di scendere (o salire) in campo al suo fianco con tutto il peso della carica di Presidente del FAI».Chiunque sarà, auguri al prossimo ministro dei Beni culturali. La poltrona meno ambita e più scomoda d'Italia.
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