Il sottile gioco della scrittura

"Il diario di Sintra" racconta il sodalizio fra Wystan Auden, Christopher Isherwood e Stephen Spender. Fra tavoli verdi, manie e passioni mentre soffiavano venti di guerra

Il sottile gioco  della scrittura

Nel 1935, Wystan Hugh Auden (futuro autore de Lo scudo di Achille), Christopher Isherwood (futuro autore di A Single Man) e Stephen Spender (già autore di The Trial of a judge), all’epoca i tre più importanti scrittori inglesi, si ritirano a Sintra, in Portogallo. Per vivere insieme e scrivere. I tre sono legati dalla comune passione per la letteratura, la politica e gli uomini. Nel soggiorno portoghese si dedicano ad avventure di vario tipo, regolarmente registrate nei propri diari. Ma la guerra, inizialmente sullo sfondo si fa sempre più vicino. Prima la Guerra civile di Spagna, prova generale della Seconda guerra mondiale, poi l’ascesa criminale e inarrestabile della Germania di Adolf Hitler. Il sogno letterario, è chiaro, non può durare. Oggi Matthew Spender ha raccolto i diari inediti dei protagonisti di questa stagione, e li pubblica in Italia in anteprima mondiale presso l’editore Barbes: Auden, Isherwood, Spender, Il diario di Sintra, pagg. 268, euro 16. Per gentile concessione dell’editore offriamo due stralci del libro da oggi in libreria. Nel primo Isherwood racconta le disastrose conseguenze di una gita al casinò dell’Estoril in Portogallo e nel secondo le manie di Auden. Sullo sfondo, i primi rombi della guerra mondiale.

L'anteprima

Stamattina comunque, la nostra febbre del gioco non conosceva limiti. Per consenso unanime, abbiamo deciso che niente altro nella vita poteva essere paragona­to­all’estasi di un’altra visita al ca­sinò quel pomeriggio. Poesie, commedie, romanzi: l’intera preoccupazione della vecchia sciocca arte era dimenticata. An­dando a Estoril, qualcuno che lo­dava il paesag­gio è stato rimpro­verato come un cervellone idio­ta e arido. Il casinò non era anco­ra aperto e la noia di una passeg­giata di venti minuti sulla spiag­gia era quasi insopportabile. Eravamo tutti certi che avrem­mo vinto: la sola domanda era: quanto? Nella previsione siamo diventati miserabili. Nemmeno uno spicciolo avremmo diviso con gli altri. Ventimila sarebbe stato troppo poco. Forse avrem­mo comprato uno yacht, forse avremmo fatto un viaggio intor­no al mondo. In futuro avremmo frequentato solo i ricchi: faceva­mo in segreto progetti di tagliare i rapporti con tutti i nostri amici di prima. In una sola parola: in ventiquattro ore siamo diventati più depravati di quanto molti fa­mosi degenerati fossero riusciti in una vita dedicata al vizio.

Siamo entrati nel casinò alle tre e mezza. Era un bel pomerig­gio e il sole splendeva attraverso le persiane chiuse. Solo un tavo­lo era in uso e questo era già pie­no. Nemmeno un turista ingle­se: il loro posto era stato preso da una cricca di giocatori professio­nisti: un grassone peloso e non rasato con addosso abiti sporchi e il colletto incipriato di forfora, una bestia dalla mascella di ma­iale, con un braccialetto d’oro, una orribile vecchia con lunghi capelli grigi sfibrati, che conti­nuava a cercare gettoni in una brutta borsetta. La stanza era piuttosto silenziosa, a parte la vo­ce del croupier; il gioco era velo­ce e clandestino. Varie volte, le nostre vincite ci sono state sem­plicemente soffiate. E quando Stephen ha protestato, con la faccia come un papa­vero, rosso di indignazione, accusando la storia di tutte le guerre e di tutti i mali, gli altri lo snobba­vano o gli rin­ghiavano con­tro. In questa atmosfera, ab­biamo veloce­mente perso i nostri soldi. Al­le sei e mezzo, tre desolatissimi possibili milio­nari sono scivolati nel taxi; i ra­gazzi, più ostinati, sono rimasti a rischiare i loro ultimi scellini e so­no tornati un’ora dopo, ridac­chiando nervosamente, dopo aver perso tutto.

(Diario comune, 5 febbraio 1936)

*** *** ***

Beh, più di un mese è trascorso e siamo sempre qui. Niente ossa rotte per il momento. Nel frattem­po Wystan è stato con noi: è arriva­to il 16 marzo e se ne va a Porto og­gi, prendendo con sé il manoscrit­to della nostra nuova commedia, The Ascent of F6 .

Mi ha fatto davvero piacere la sua visita e, visto che è stato bene qui e abbiamo lavorato più o me­no continuamente, sembrava più di buon umore dell’ultima volta. Anche se il clima non è dav­vero migliorato (però il Venerdì Santo abbiamo fatto il bagno) e la situazione europea ha continua­to a peggiorare.

Wystan non è affatto cambiato: i suoi vestiti sono ancora con i bu­chi ai gomiti, le sue tozze dita dal­le unghie smangiate sono ancora sporche e appiccicose per la nico­tina: beve sempre dieci tazze di tè al giorno, deve fare un bagno cal­do tutte le sere, impila sul letto co­perte, cappotti, tappeti e tappeti­ni; mangia ancora come un affa­mato, anche se non tanto come un tempo, e si mette quasi a pian­gere se il cibo non è di suo gusto: fuma come una ciminiera e si in­tasca tutti i fiammiferi che trova in casa. Ma anche se mi sono tro­vato a guardarlo nervosamente tutte le volte che prendeva un li­bro, giocava con i cavi elettrici o si infilava cibo in bocca mentre leg­geva a pranzo; anche se spesso ero molto seccato per i suoi la­menti e il casino che faceva, in nessun momento sono mai stato davvero arrabbiato. Non mi sono sentito lontano da lui dentro di me, come qualche volta mi capi­ta. Dopo tutto, siamo dello stesso tipo.

Questo spiega perché la colla­borazione è stata un successo. Non riesco a immaginare di esse­re in grado di lavorare così facil­mente con qualsiasi altro mio amico. In fondo Wystan e io sia­mo anche troppo cortesi l’uno con l’altro e il rispettivo lavoro su questa commedia era definito in modo rigido. Lui ha fatto il primo atto, scena prima, il dialogo tra Ransom e sua madre nell’atto uno, la scena tre, il dialogo tra Ransom e Abbott nel secondo at­to, scena una, il monologo di Ran­som nell’atto secondo, scena se­conda, tutta la scena quarta del­l’atto secondo, tutte le canzoni e i cori, i discorsi di A. e tutti gli altri discorsi fra le scene. Abbiamo in­terferito molto poco con il reci­proco impegno. La sola scena a cui abbiamo davvero collaborato era l’ultima. Era inteso, peraltro, che la specia­lità di Auden sarebbe stata di fare il «morbido» mentre io facevo il «rigoroso».

Wystan ha anche un nuovo vo­lume di poesie pronto e lavorere­mo a un manuale di scrittura per le scuole.

Che altro è successo nel mese? Abbiamo conosciuto il vice­console americano a Lisbona, che si chiama Douglas ed è sor­do... Anche Ernst Toller e sua mo­glie, che sono venuti qui per un giorno o due... Toller mi piace moltissimo, mi ricorda molto Viertel. Quando abbiamo parla­to di Hitler, semplicemente non riusciva a pronunciare le parole Mein Kampf . Prima ha detto

Mein Krampf e poi il suo libro. Sua moglie è molto bella, porta il caschetto e sembra che abbia di­ciotto anni. Ci abbiamo messo molto a ve­dere Lady Carrick. Wystan ne fa­ceva volentieri a meno tutte le vol­te che poteva, chiamava quelle vi­site «gli esami». Mi piace di più La­dy C. quando è malata e la posso vedere da sola. Ha cominciato a leggermi il resoconto delle sue av­ve­nture nelle incarnazioni prece­denti nell’antica Grecia, dove lei e Miss Pearce erano due sacerdo­ti, fratello e sorella, in un tempio. Tanti dettagli, ma tutti vaghi in modo steineriano. Finora niente che non avrebbe potuto essere in­ventato dopo la lettura di Naomi Mitcheson. Mi piace di più Lady C. quando è nella sua attuale in­carnazione e maligna sui vicini. Ha raccontato come il preceden­te cappellano inglese a Lisbona avesse mandato un telegramma ai Kent per la prima notte di noz­ze che diceva: «stanotte preghere­mo per voi».

Non ho visto molto i Mitchell di recente.

L’altra sera quando ero qui, i loro cani si sono azzuffati e Mrs Hatterly, la loro amica invali­da, era così terrorizzata che ha sparato con una pistola a salve fuori dalla finestra della sua ca­mera da letto.

(Diario privato, 17 aprile 1936)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica