C’è la crisi, non si legge e così ogni anno in Italia duecento librerie sono costrette a chiudere. Ogni tanto però qualcuna apre, anzi riapre. É successo a Roma, dove la “Croce“, storico ritrovo culturale di Corso Vittorio, dopo un doloroso sfratto è riuscita a rinascere lontana dal centro, in via Pieve di Cadore, nella zona nord della capitale.
Una scelta singolare, in controtendenza. «É una sfida, ma vogliamo assolutamente vincerla - dice Rossella Croce, la figlia del fondatore Remo -. Abbiamo voluto rispondere alle tante sollecitazioni e richieste che ci sono arrivate in questi mesi». Non solo scaffali, ma anche incontri, mostre, presentazioni, convegni. «Il nostro obbiettivo - spiega - è quello di creare in un’area decentrata della città non una semplice libreria ma un vero e proprio polo culturale dove siamo privilegiati la dialettica e il confronto».
Sabato scorso l’inaugurazione, alla presenza di Luciano De Crescenzo, Lucio Villari, Franco Ferrarotti e dell’artista Alba Gonzalez, che ha esposto le sue sculture. Rossella Croce riprende così in mano la tradizione familiare insieme a due socie, Antonella Rebecchini e Anna Maria Iannielli. La nuova “Croce“ è nel verde del complesso Happy Family: accanto ai libri, campi di calcetto e di beach-volley, un parco giochi per bambini, un bar e un ristorante. «Non siamo più in centro, però Roma non solo il centro, E poi qui abbiamo a disposizione più di duecento metri quadri.
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