I bimbi che provengono da famiglie indigenti avrebbero il cervello più piccolo rispetto ai coetanei che provengono da famiglie più facoltose: lo sostiene una ricerca statunitense condotta dal Saban Research Institute di Los Angeles e dalla Columbia University di New York.
Lo studio, effettuato su più di 1.100 persone di età compresa tra i tre e i vent'anni, ha rivelato un rapporto di proporzionalità diretta tra il reddito e la struttura cerebrale, più evidente tra le fasce più povere della popolazione. In particolare, è emerso che i bimbi provenienti da famiglie con reddito inferiore ai 25.000 dollari all'anno avrebbero una superficie cerebrale del 6% più piccola di quelli provenienti da famiglie con un reddito di quattro volte superiore.
Elizabeth Sowell, dell'Institute for Developing Mind dell'ospedale californiano, spiega: "Senza implicare in alcun modo che le condizioni socioeconomiche di un individuo possano provocare cambiamenti irreversibili nello sviluppo cerebrale o cognitivo, i dati in nostro possesso suggeriscono come una più ampia disponibilità di stimoli e risorse possa causare delle differenze nella struttura del cervello dei bambini". Le differenze maggiori sono state rilevate nelle aree di corteccia cerebrale relative all'uso del linguaggio, alla lettura, a funzioni esecutive e alle abilità particolarmente necessarie per il successo negli studi, rivela la ricerca.
Attenzione, però, avverte Kimberly Komble, professore di pediatria alla Columbia University: correlazione non significa causalità.
"Possiamo parlare dei collegamenti tra educazione e reddito e struttura celebrale dei bambini, ma non possiamo afferare con sicurezza che queste differenze causino differenze anche nella struttura del cervello", avverte l'accademico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.