Sono passati duecento anni da quando lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt ha scoperto il «tesoro» di Petra. I viaggi, si sa, partono dal presupposto dell’interesse e della curiosità. In alcuni casi, come quello di Petra (la cui scoperta risale al 22 agosto del 1812), il compenso è la scoperta di un tesoro inestimabile. E i viaggiatori di oggi ancora ringraziano il genio e la curiosità di persone come Burckhardt. Per appassionare al viaggio non c’è, poi, miglior sistema che «investire» nella cultura del racconto di viaggio. Dai tempi di Marco Polo il favoloso resoconto delle più inconsuete pellegrinazioni ha stregato milioni di lettori, molti dei quali non hanno resistito alla tentazione di seguirne (in proporzioni modeste, ovviamente) le orme. Dalla moda del grand tour settecentesco ai tour operator di oggi, il viaggio è divenuto un modus vivendi fin troppo abusato. Eppure la narrazione di luoghi e posti esotici non ha perso un briciolo del suo fascino. Tanto che il festival della Letteratura di viaggio, che dal 2008 si tiene a Roma nelle sale della Società geografica italiana a Villa Celimontana, è divenuto uno degli appuntamenti più partecipati dal popolo dei festival letterari.
L’edizione di quest’anno, che si aprirà il prossimo 27 settembre, vede la partecipazione di alcuni illustri protagonisti del mondo del viaggio e dell’esplorazione. Da Reinhold Messner a Paolo Rumiz, da Carlo Lucarelli a Gabriele Romagnoli, da Melania G. Mazzucco a Bernardo Valli. Solo per citarne alcuni. A fare gli onori di casa come moderatore ed elegante intervistatrice la giornalista Giovanna Zucconi.
Sempre nella sede di Palazzetto Mattei, si apre anche la mostra fotografica «Breathing Himalaya» realizzata in collaborazione con il Comitato EVK2-CNR e Interactivecom. Lo Spazio Fontana di Palazzo delle Esposizioni (Via Milano 13) ospita invece la mostra fotografica «Obiettivo Afghanistan, la terra oltre la guerra» con i lavori di quattro fotografi di fama internazionale come Monika Bulaj, Reza, Riccardo Venturi e Zalmai. La mostra ha l’obiettivo di narrare la realtà e la popolazione afghana nelle sue tante sfaccettature storiche e culturali, religiose e spirituali, della vita quotidiana, delle tante etnie, dei diritti negati e delle battaglie per la libertà.
Un evento di primo piano è l’omaggio a Walter Bonatti, a un anno dalla sua scomparsa, con la presenza di Rossana Podestà, compagna di una vita. Novità di questa edizione è, infine, l’istituzione di un premio intitolato a Ryszard Kapusciñski, per il reportage, realizzato in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.