Un sondaggio finto per colpire Meloni: interviene il Garante

Dopo l'esposto Fdi sparisce da Dagospia la rilevazione che dava Ricci in vantaggio

Un sondaggio finto per colpire Meloni: interviene il Garante
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A San Benedetto del Tronto, tra i giovani della festa Azzurra libertà, il leader Antonio Tajani apre la campagna elettorale per le Marche accanto al governatore uscente e candidato del centrodestra Francesco Acquaroli. Già vede il "successo", dimostrazione di "consenso per le forze di governo". "Secondo gli ultimi sondaggi - dice il vicepremier - Acquaroli è in ampio vantaggio su Matteo Ricci e Forza Italia è in forte crescita, siamo soddisfatti".

Il movimento giovanile, guidato dal neoeletto Simone Leoni, ha preparato il programma dei 3 giorni ricco di temi, innovazione, salute, università, giustizia e di personaggi, come i ministri Elisabetta Casellati, Paolo Zangrillo e Anna Maria Bernini. Ma tutta l'attenzione è per la sfilza di elezioni d'autunno che inizia il 28 e 29 settembre nelle Marche, prima delle 7 regioni. Sarà un test importante, con 17 milioni di persone, per governo e coalizione, lo dice anche il nervosismo scomposto degli avversari che a fine agosto sono incappati in una brutta storia.

Il 27 del mese esce su Dagospia un articolo che annuncia la futura disfatta del centrodestra nelle Marche, segnale di allarme per la maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Fdi, dice il sito di Roberto D'Agostino, registra "un calo di 6 punti rispetto alle europee" e sull'Adriatico si potrebbe assistere alla "prima sconfitta dell'armata BrancaMeloni". Acquaroli viene dato sotto di 2 punti rispetto al candidato del "campo largo" il dem Ricci, con la "possibilità di un 4-1 per il centrosinistra". Tutto si basa sul "primo sondaggio (riservato)", sbandierato da Dagospia senza indicazioni di fonti, metodo e dettagli vari.

Un parlamentare di FdI lo legge, sbianca e s'infuria, parlandone al partito. Antonio Baldelli il 28 agosto scrive un esposto al Garante per le comunicazioni denunciando il presunto sondaggio che non rispetta nessuna delle regole per dirsi tale e sparge fango senza alcuna base. La pec è indirizzata per conoscenza anche a Roberto D'Agostino e, mentre l'Agcom comunica che sta accertando i fatti, dall'altra parte si studia il modo per evitare sanzioni. L'unico è la rimozione e Dagospia, che ha 48 ore per pubblicare fonti, dati e informazioni richieste, neppure prova a difendere il suo "sondaggio", preferisce farlo scomparire dal sito. Per FdI è la prova che dati falsi erano stati messi insieme per colpire la premier Meloni e turbare la campagna elettorale marchigiana. "Dagospia - dice uno dei meloniani- ammette che il sondaggio era falso, lo definiva "riservato", ma era inventato. Quasi due settimane è rimasto visibile, quindi il danno l'ha fatto, eccome". Alla fine Agcom, accertata la rimozione dell'articolo sul sito, archivia il caso, tutto è ormai chiaro.

Giusto ieri i giornali pubblicano quelli veri, di sondaggi. Per Ipsos, sul Corriere della Sera, è favorito il centrodestra, Acquaroli è al 50,1% e Ricci al 44,8, mentre FdI (25%) batte il Pd (21,6), Fi (7,3%) è sopra la Lega (5,9) e Avs (6,9) davanti a M5S (6,5). Sulla stessa linea il Giornale con il sondaggio EMG Different, che vede tra i due contendenti un 52- 46%, con un vantaggio di 6 punti di Acquaroli e FdI primo partito.

Il clima che si respira nella prima giornata della Festa ha una robusta vena di ottimismo. Tajani precisa: "Sui candidati per Fi non ci sono problemi. Credo che la Lega debba risolvere i suoi.

Siamo pronti a trovare candidati unitari, in Puglia e in Campania ci vorranno dei civici, poi vedremo in Veneto".

La sera prima Marco Battino, indipendente nella lista di Fi, viene aggredito verbalmente da alcuni giovani che lo minacciano di morte. La tensione è alta.

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