Era lultimo baluardo della pittura figurativa, in unepoca in cui dipingere figure significava andare ostinatamente controcorrente, incurante dellastrazione informale e delle nuove tendenze minimaliste.
Alberto Sughi è morto ieri a Rimini alletà di 84 anni, pochi giorni dopo la scomparsa del poeta-pittore Tonino Guerra, altro grande interprete di quel surrealismo padano che, secondo la felice definizione di Vittorio Sgarbi, lambisce tutto il corso del Po fino alle sponde dellAdriatico e si caratterizza per unattenzione analitica ad atmosfere sospese nel tempo, fangose e terragne, che pescano dalla Metafisica di de Chirico per arrivare al Realismo esistenziale di Bontempelli.
Nato a Cesena nel 1928, Sughi esordisce negli anni cinquanta, superando nella sua poetica la matrice realista picassiana e guardando, invece, nella direzione britannica di Bacon e Sutherland. Unidea di figurazione decisamente più lacerata e intima, in cui luomo è al centro della riflessione, colto nel pieno della solitudine tanto da far pensare anche alle atmosfere dellamericano Edward Hopper. Particolarmente intense sono le scene dinterno dove una coppia recita la commedia dellincomprensione. Quindi i bar, i tavoli da biliardo, il gioco e lazzardo. Insieme a Marcello Muccini e Renzo Vespignani forma a Roma il gruppo del Portonaccio, una sorta di resistenza armata di pennelli e tele ai linguaggi più contemporanei e astrusi. Nel dibattito, anche aspro, tra astratti e figurativi, si schierava sempre dalla parte di questi ultimi. Sosteneva però unidea di pittura anti eroica e anti retorica, tipica dellartista di provincia colto, raffinato ma sostanzialmente isolato. Famosi tra i suoi cicli le Pitture verdi, incentrati sul rapporto con la natura (1971-73), quindi La cena (1975-76), più tardivi La sera o della riflessione (1985) e Notturno (2000) dove Sughi si avvicina al tema dellultima età della vita, caro anche a Guttuso.
Ha partecipato a numerose e importanti mostre nei principali musei italiani (Bologna, Roma, Ferrara, Parma) e stranieri (Mosca, Budapest, San Paolo).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.