Cultura e Spettacoli

A Venezia un trionfo sudamericano. E la Coppa Volpi va a Valeria Golino

Leone d'oro e d'argento a un venezuelano e un argentino. Bis per l'attrice: "Come 30 anni fa, ma una consapevolezza diversa"

A Venezia un trionfo sudamericano. E la Coppa Volpi va a Valeria Golino

Pablo Trapero e Lorenzo Vigas. Ha i colori del Sudamerica, nell'anno in cui Alfonso Cuaron è presidente di giuria, l'edizione di quest'anno della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Tanto il Leone d'oro quanto quello d'argento vanno a pellicole che arrivano dal continente "latino", con Desde allà che si conquista il primo premio ed El clan appena dietro.

Un venezuelano e un argentino, Lorenzo Vigas e Pablo Trapero, portano a casa i due riconoscimenti più ambiti, mentre il Gran premio della giura è del film in stop-motion Anomalisa (Charlie Kaufman e Duke Johnson). Assegnate anche le due Coppe Volpi. Quella maschile va a Fabrice Luchini, per L'hermine e quella femminile a Valeria Golino, Per amore vostro.

A fare da protagonista in Desde allà è il rapporto omosessuale e manipolatorio tra Armando ed Elder, adolescente violento adescato per strada. Dagli scontri iniziale nasce un rapporto sorprendente e paterno, ma i segreti che entrambi si portano dietro esploderanno. El clan è invece ambientato negli anni della dittatura argentina, poco prima del ritorno della democrazia.

Riconoscimento speciali per il turco Frenzy, di Ermin Alper. Nella pellicola le bombe e i sospetti in un Paes e distopico. Per Valeria Golino quello di oggi è un bis. L'attrice aveva già ricevuto una Coppa Volpi trent'anni fa e dice di "provare la stessa gioia" oggi, pur se con una consapevolezza diversa.

Ha quattordici anni invece il più giovane a vincere a Venezia. Si tratta di Abraham Attah, che si è aggiudicato il premio Marcello Mastroianni per il miglior attore emergente, conquistanto la giuria con la sua interpretazione in Beast of no nation, del cineasta Cary Fukunaga e con Idris Elba.

"Di fronte a lui - ha dichiarato il ragazzo - mi sono sentito come una formichina".

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