Cuper: «A Tbilisi non è facile lavorare Ma questa volta ci dovranno temere»

«Sarà una gara speciale. Gli azzurri a Cipro sono stati fortunati, ma anche forti e maturi»

da Udine

«L’Italia? Ci deve temere. Avete visto a Cipro. Ormai nel calcio internazionale non esistono squadre materasso». Parole di Hector Cuper, allenatore della Georgia, che dopo la sconfitta con l’Irlanda cercherà i primi punti nel gruppo. «Per noi sarà una partita delicata e importantissima - ha continuato il tecnico argentino -. Ho caricato i giocatori anche se non c’era necessità. Tutti sanno che di fronte avranno i campioni del mondo. Tutti daranno il massimo. Proprio per questo le differenze tenderanno a sparire. E per questo gli azzurri ci devono temere. L’Italia con Cipro è stata fortunata perché ha vinto al 91’. Però questo è quello che conta, significa che è forte e matura, anche se è andata in difficoltà. Questo è il calcio internazionale. Anche noi abbiamo perso la prima. Per questo sarà battaglia vera. Sarà una gara un po’ speciale, è chiaro che se dovessimo fare risultato per noi si aprirebbero delle buone possibilità. Insomma dobbiamo giocarcela».
Cuper non si è lasciato andare troppo sulla formazione, ma ha fatto capire che cambierà abbastanza rispetto a Mainz. Quasi sicuramente disporrà la Georgia con un 4-5-1 a protezione di Loria che, nonostante lo svarione contro l’Irlanda, sarà tra i pali. «L’Irlanda? Beh - ha spiegato Cuper -, è una formazione niente male. Ricordatevi - ha detto in conferenza stampa -, che ci sono atleti che giocano nel Liverpool e nel Manchester. Insomma giocatori esperti».
Il discorso non poteva non scivolare sul momento politico della Georgia e, di conseguenza, sullo stato psicofisico dei giocatori: «È chiaro che non è facile giocare in queste condizioni - ha detto Cuper -, ma dobbiamo giocare. In questi giorni abbiamo lavorato molto anche sul piano psicologico, ma giocare contro l’Italia è sempre molto stimolante».
Poi la conferenza stampa è scivolata sui ricordi italiani e sul confronto con Trapattoni e Lippi. Ma Cuper non è caduto in nessun tranello.

«Del 5 maggio 2002 ho già parlato abbastanza - ha sorriso -, quanto a Trapattoni e Lippi sono due grandissimi allenatori, ma stiamo parlando solo di una partita di calcio. E se la Georgia dovesse perdere, buona parte della qualificazione sarebbe compromessa. Per questo - ha concluso Cuper - ce la metteremo tutta».

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