RomaLa scuola italiana finalmente inverte la tendenza negativa e risale la classifica internazionale Ocse-Pisa. E proprio mentre la maggioranza degli studenti italiani appare più preparata e competente un gruppetto di teppisti decide invece di distinguersi per eleganza, scaricando letame davanti alla casa del ministro, Mariastella Gelmini, in Città Alta a Bergamo. Il gruppo di «studenti» (ma francamente ci si chiede che cosa studino, forse concimi e fertilizzanti) lo definisce un «atto di disobbedienza» contro la politica del ministro. La loro proposta alternativa presentata con ragionata argomentazione è dunque una montagna di sterco. Il ministro riceve la solidarietà da parte di tutto il mondo politico, maggioranza ed opposizione, e non commenta il gesto. Commenta volentieri invece il risultato dellindagine Pisa (Programme for international student assessment) per lOcse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
«In questi anni abbiamo investito tanto sulla valutazione degli apprendimenti e ora i risultati ci premiano - afferma la Gelmini -. Il nostro Paese è tra quelli che ha avuto i più significativi miglioramenti. Cresciamo nelle materie più importanti e ne siamo orgogliosi».
Insomma finalmente si apre uno spiraglio di luce. Certo, non ci si può sedere sugli allori. È ancora tanta la strada da fare per raggiungere i primi in classifica, ovviamente gli studenti orientali (Shanghai, Singapore, Hong Kong) seguiti a ruota dai soliti finlandesi, ma i numeri confermano che un miglioramento cè stato. Gli studenti si dimostrano più pronti nella comprensione dei testi, più preparati in matematica, decisamente più competenti in scienze. I punteggi a partire dal 2000 non avevano fatto che scendere. In lettura si era passati dai 487 del 2000 ai 469 del 2006. Nel 2009 si risale a 486, dunque soltanto 7 punti in meno rispetto alla media Ocse pari a 493.
In matematica la vetta è ancora alta da scalare ma si è comunque passati dai 462 del 2006 ai 483 del 2009. Non troppo indietro rispetto alla media Ocse, 496, ma drammaticamente lontani dai 600 punti dei ragazzi di Shangai. In scienze lItalia è risalita da 475, incassato nel 2006 a 489 nel 2009. Certo la media Ocse è 501 e al primo posto ovviamente cè Shangai.
Da sottolineare il riscatto di una parte del sud. Se è vero che i risultati migliori vengono raggiunti nel settentrione con la Lombardia che registra una media superiore a quella dellOcse (522 in lettura, 516 in matematica, 526 in scienze) è il sud, che era più indietro, che recupera di più il divario. Si distingue la Puglia che supera la media Ocse e recupera 50 punti in matematica. Dal ministero fanno notare come sia andato a buon fine lutilizzo dei fondi Pon, i finanziamenti che la Commissione europea finalizza a ridurre il divario tra quelle le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
A chi va il merito di questo miglioramento? Sicuramente agli studenti che evidentemente si sono impegnati di più e ai professori che li hanno guidati in questo sforzo. Come negare però il contributo fornito dalle novità introdotte dalla Gelmini? Prima di tutto lincremento dei test di valutazione affidati allInvalsi e poi il ritorno dei voti al posto dei giudizi, compreso il voto in condotta, che hanno certamente stimolato i ragazzi a fare meglio.
Sembra impossibile negarlo. Ma il Pd ci riesce lo stesso. «Il ministro Gelmini si appropria di risultati non suoi», accusa Francesca Puglisi responsabile scuola per il Pd. E la senatrice Mariangela Bastico parla di «inopportuno trionfalismo».
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