Per le «signore-bene», abituate a vestire i rassicuranti curiellini, è stato un po uno shock vedere sulla passerella di AltaRoma abiti dai colori sgargianti del Messico, un profluvio di righe, di accostamenti audaci arancio-rosa-rosso, ricami aztechi, cappe-poncho, pantaloni da gaucho, scialli, cappelli e gioielli etnici. Ma stavolta Raffaella Curiel ha creato i suoi abiti immergendosi nella pittura intensa e travagliata della grande Frida Kahlo, che agli inizi del 900 rovesciava nei suoi quadri una vita carica di dolore, solitudine, feroce attaccamento allesistenza: un incidente devastante, matrimoni, divorzi, passioni, aborti, amanti omo ed eterosessuali. È arte rivoluzionaria e dà una scossa di nuovo alla maestria della sarta milanese.
La quarta giornata di AltaRoma, aperta appunto dalla Curiel allAuditorium, la chiude Renato Balestra sempre fedele al suo stile impeccabile. Coralli, turchesi e pietre dure sincrostano su scollature e spacchi, creano ricami e formano gioielli. Il fiore candido della calla crea scollature e si avvolge attorno alla silhouette, le gonne si allargano a ruota, cè una serie marinara a righe oro e la sposa uscita dalla spuma del mare tra mille rivoli di chiffon, organza, tulle in vita ha un fiore blu. Blu Balestra, come gli abiti maschili. Nel gran finale ecco Alessandro, eletto il più bello del mondo, e in passerella cè un assaggio del musical di Broadway su Cinderella, per il quale Balestra ha disegnato 200 costumi.
Sembra un ossimoro ma è una stilista femminista e libanese, la giovane Ella Zahlan. Rompe con la tradizione accettandola: trasparenze e scollature nei suoi abiti, ma anche tanti ricami tipici del gusto mediorientale e veli che parlano di seduzione.
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