Curiosità Un po’ di Quinto a Santo Domingo

Quinto e Santo Domingo. Devo dire con molta sincerità che ho provato un po’ di malinconia e forse anche un poco d’«invidia» quanto avrei voluto essere con voi nella terra tanto vicina a Quinto!
Perché Quinto e Santo Domingo?
Forse non tutti sanno che Santo Domingo porta il nome di un cittadino quintese, Domingo è, un italiano, Domenico. E si tratta proprio di Domenico Colombo, il padre di Cristoforo Colombo, al quale il Grande Navigatore, d’accordo con il fratello Bartolomeo (Bartholomeus Columbus de Terrarubra) aveva deciso di dedicare una città.
La Repubblica Dominicana rimanda, dunque, nel suo nome a un abitante quintese.
Per diversi anni, intorno al 1992, nella domenica prossima al 12 ottobre, dal palco allestito per le autorità nei giardini pubblici di Quinto, veniva inviato, via satellite, un messaggio oltre oceano, che il grande storico Paolo Emilio Taviani definì «messaggio di pace», ed a riceverlo, nella cattedrale di Santo Domingo era solitamente il cardinale Ruiz.
Nell’ottobre del 1992, a Palazzo Tursi, a coronamento d’una cerimonia dedicata al cinquecentenario della scoperta dell’America, una delegazione quintese precisamente l’Associazione Columbus de Terra Rubra, ebbe l’onore di consegnare al console della Repubblica Dominicana, l’olio per la lampada votiva che arde presso le ceneri di Cristoforo Colombo. Al Console venne anche consegnato una giara istoriata con gli stemmi di Genova e di Quinto al Mare.
Saremmo curiosi di sapere dove questo cimelio è stato collocato: forse nel Faro di Santo Domingo, il grande museo dedicato all’ammiraglio? Una piccola nota, per non dimenticare, a proposito dei giardini prima menzionati. Ricordo che un tempo erano dedicati a Cristoforo Colombo, come sopra la porta d’ingresso come attestato, ancora oggi, dalla targa toponomastica dell’attuale piazza Rusca, subito sopra la porta d’ingresso dell’omonimo Bar Colombo. Purtroppo, di seguito dell’inglobamento di Quinto nella Grande Genova, Quinto al Mare diventava Genova - Quinto: l’autonomia era finita e ogni prerogativa e gloria finivano sotto l’onnicomprensivo stemma di Genova.
Anche la targa ci hanno tolto! Concludo ricordando ancora Paolo Emilio Taviani in una sua riflessione che sembra anticipare il «Messaggio di Pace» che per tanti 12 ottobre ha unito Quinto e Santo Domingo.
«Il mio pensiero torna spesso a Colombo,/quando guardo il mare dagli scogli di Quinto.

/Da quegli stessi scogli Colombo fanciullo/guardava quello stesso mare e ne traeva le/due aspirazioni della sua vita: la passione/del mare che sembra infinito, l’anelito)/verso Dio che è infinito».
* presidente dell’associazione Columbus de Terra Rubra

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