Dalla curva alla rete, ora l'ultrà diventa un "hacker" per il tifo

Un tifoso del Barcellona ha cambiato la home page del sito web del bomber del Valencia David Villa per «convincerlo» a trasferirsi nella sua squadra. Gli striscioni allo stadio non bastano più: ora il calciomercato viene «teleguidato» su internet

PINGUINI E CAPPUCCI. Un pingue pinguino con la maglietta blaugrana e la silhouette inquietante di un uomo incappucciato come il monaco Silas del «Codice da Vinci». Così si presentava ieri la home page del sito ufficiale di David Villa, attaccante del Valencia e della Nazionale spagnola campione d'Europa in carica. Niente foto del bomber, niente suono introduttivo con cori e applausi. Solo un pinguino, un incappucciato e la firma misteriosa: Nemesis.
DALLA CURVA ALLA RETE. Il boicottaggio di www.davidvilla7.com - durato per alcune ore - è stato opera di un tifoso del Barcellona, un convinto culé, così come si definiscono affettuosamente i supporters catalani. Un fan a metà tra il pirata e l'innamorato, che si è intrufolato nel sito per lasciare un messaggio a Villa: «Por Dios - scriveva -, cosa aspetta un giocatore della tua classe a venire a giocare nella miglior squadra del mondo? Ti aspettiamo, campione!». Una dichiarazione d'amore come solo i tifosi possono concepirle. Una dichiarazione che - nonostante sia stata comunque un atto di un hacker - ha mantenuto una sua discrezione, dato che Nemesis si è anche scusato per il disagio, inserendo un link per continuare la navigazione sul sito ufficiale.
CALCIOMERCATO «GUIDATO». Insomma, non bastano più gli striscioni, le contestazioni sotto la sede sociale o i messaggi sulla bacheca del sito web della squadra. Ora le pressioni dei tifosi - quelli che pagano, quelli che soffrono e quelli che gioiscono - hanno preso canali alternativi. Ed evidentemente Nemesis muore dalla voglia di vedere giocare al Camp Nou El Guaje («Il ragazzino», in dialetto asturiano). Il Barcellona ha già offerto 40 milioni di euro al Valencia, bruciando la concorrenza del Real Madrid, ma ancora l'affare non si è concluso.

Chissà che per una volta la pirateria informatica non faccia il miracolo. Ah, i tifosi del Milan non si mangino le mani: per Kakà non avrebbero potuto fare nulla nemmeno gli hacker. A uno che «appartiene a Gesù» dove si può scrivere?

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