Gli Stati Uniti accusano, la Siria nega ogni coinvolgimento. Il ministro degli Esteri italiano Massimo DAlema chiede cautela, ma alla fine sfocia quasi in una difesa dufficio di Damasco. Da una parte Washington, che stigmatizza gli attacchi in cui vengono prese di mira vittime «che vogliono porre fine allingerenza del presidente siriano Assad negli affari interni del Libano». Dallaltra Damasco, che si difende esprimendo «totale disapprovazione per la campagna di menzogne, falsificazioni e accuse contro la Siria a cui hanno dato il via alcuni libanesi subito dopo il crimine e prima ancora dellinizio di ogni indagine». Luccisione a Beirut del deputato anti-siriano Walid Eido, presidente della commissione Difesa del Parlamento libanese - e la morte, con lui, di una decina di persone in tutto a causa di unautobomba - ha scatenato, come prevedibile, la reazione dellammministrazione americana e quella del Paese su cui cadono i maggiori sospetti di coinvolgimento nellattacco, la Siria. Il deputato massacrato mercoledì era infatti uno dei più attivi politici antisiriani in Libano, uno degli artefici di quella pacifica rivoluzione che, poche settimane dopo la morte del premier Rafik Hariri (il 14 febbraio 2005, anche lui massacrato da unautobomba) costringerà al ritiro le truppe siriane.
Nel gioco delle parti, ieri, mentre da un lato Washington ricordava che gli Stati Uniti «continueranno a impegnarsi a fianco del Libano, del suo popolo e del suo governo legittimo davanti a tali attacchi», dallaltro Damasco accusava alcuni libanesi di aver sfruttato «in modo volgare tali atti criminosi per portare a termine i loro piani che contrastano con gli interessi del Libano e danneggiano le sue relazioni con la Siria». Al fianco di Damasco, a condannare lattentato di ieri, cera anche il miglior alleato della Siria, lIran, tramite il portavoce del ministero degli Esteri Mohammad Ali Hosseini che ha affidato le sue parole allagenzia di stampa Irna.
Nessuna dura posizione di condanna ai danni di Damasco nel commento del nostro ministro degli Esteri. Massimo DAlema - che la scorsa settimana è stato in missione a Damasco e a Beirut - ha definito «abbastanza contraddittori» i segnali che arrivano dalla Siria, facendo notare che Damasco ha collaborato allinchiesta internazionale sullomicidio dellex premier libanese Hariri e sottolineando di avere pochi elementi per credere che «ciò che accade in questo momento nei Territori palestinesi dipenda dalla Siria.
«Prima di fare lelenco dei buoni e dei cattivi - ha aggiunto DAlema - cercherei di vedere se in questo quadro contraddittorio i segnali positivi vengono raccolti, altrimenti rischiamo alla fine di dover raccogliere soltanto macerie».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.