«D’Alema favorisce Al Qaida» Cossiga vota contro Leonte

Emiliano Farina

da Roma

Soltanto dieci giorni fa avrebbe votato «assolutamente sì» alla missione Leonte in Libano. Ieri, dall’ospedale San Francesco di Nuoro dov’era ricoverato per una leggera gastroenterite, l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ha annunciato di aver cambiato completamente idea: voterà contro «la politica avventuristica di Massimo D’Alema e della sinistra ormai rifluita su posizioni radicali e vetero-sovietiche». Una logica «a favore dell’Islam estremista e di Al Qaida».
A stravolgere la dichiarazione di voto è stato il sostegno «alla lotta dei palestinesi» dato dal ministro degli Esteri durante la visita a Ramallah. Un appoggio che, secondo il senatore a vita, si traduce «in solidarietà alla politica terroristica delle frange armate palestinesi e in particolare di Hamas. Ora la nostra partecipazione alla missione Onu è intesa come misura politico-militare contro Israele e a favore dell’islamismo estremista che ha la sua punta di diamante in Al Qaida». Dispiaciuto per «le incredibili dichiarazioni in un impeto di sincerità» rese dal vicepremier nella sede dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) di fronte «all’incapace Abu Mazen», Cossiga voterà contro la missione «per salvare il centrosinistra di Prodi, Rutelli, Parisi e Bonino dalla rovinosa caduta antioccidentale, antisraeliana e antiebraica causata da D’Alema e dal suo alleato Renzo Gattegna (presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, ndr)».


Messo da parte il dispiacere, Cossiga attacca il vicepremier secondo il suo stile. «Prendo esempio da lui: in questi giorni andrò in Afghanistan per esprimere il mio pieno appoggio alla lotta dei talebani contro l’imperialismo occidentale che occupa il Paese».

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