D’Alema: «Sono stufo di fare la parte del cattivo»

«È ovvio che Ds e Margherita si faranno concorrenza ma non sono stato io a volerlo. Lo strappo di Rutelli non è stato un fulmine a ciel sereno»

da Roma

Dopo aver prospettato una competizione tra Ds e Margherita, Massimo D'Alema è tornato su assetto e prospettive del centrosinistra. Ma prima della politica il presidente ds si è lasciato andare a uno sfogo personale: «Io mi sono stufato di fare la parte del cattivo». Le polemiche hanno evidentemente lasciato il segno e se il leader Ds non è cattivo è sicuramente permaloso. E così sulla «competition» con Francesco Rutelli, D'Alema ha voluto liberarsi dei panni del «marito geloso» e ha rimandato la palla nel campo dell'alleato.
«È ovvio - ha dichiarato - che ci sarà una competizione Ds-Dl nel proporzionale, ma questo per volere della Margherita». Per D’Alema la decisione di Rutelli non è stata «un fulmine a ciel sereno» perché si sapeva «che per loro l'adesione alla lista unitaria era una scelta sofferta, certamente la presa di posizione ha creato una ferita ma ora il centrosinistra ha superato quel momento di difficoltà».
D'Alema in questo momento soffre l’asse Rutelli-Fassino e non vuole farsi tirare dentro una sfida con la Margherita. «Non sono io che voglio la competizione - ha sottolineato - ma è evidente che se le maggiori forze del centrosinistra si presentano da sole è ovvio che anche i Ds chiederanno il voto per il loro simbolo e comunque la vera competizione è contro Berlusconi».
Nonostante i malumori diffusi per il «congelamento» dell'Ulivo il presidente ha voluto difendere le decisioni della scorsa settimana. «Prodi con un passo indietro ha permesso il rilancio del centrosinistra. Il nuovo accordo prevede le primarie che sono un buon metodo per scegliere la leadership». Per la verità i Ds sono sempre stati diffidenti sulle primarie «alla pugliese». Ma, osserva D'Alema, «giustamente quando Prodi ha visto tramontare l'idea di una lista con il suo nome, ha chiesto di capire se gode di un consenso popolare per poter governare». Nella nuova prospettiva, per D’Alema la consultazione può avere effetti positivi sull'Unione. «Se a ottobre milioni di cittadini verranno a votare in occasione delle primarie forniranno un aiuto essenziale per risanare i problemi della coalizione e più in generale anche del Paese». In questo quadro ottimistico il presidente dei Ds ha voluto anche azzerare qualsiasi polemica sull'assenza di un candidato Ds. Nelle ultime ore si era parlato di Walter Veltroni.

«Ma - ha chiarito D'Alema - tutti noi, io, Fassino e Veltroni abbiamo fatto una valutazione politica condivisa e riteniamo che la candidatura di Prodi corrisponda meglio alle necessità del Paese. Se siamo convinti di questo - conclude D'Alema - non vedo perché dobbiamo presentare altre candidature».

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