Economia

D-day per Telecom: la Borsa aspetta il verdetto del cda

Oggi il consiglio vara il riassetto del gruppo. Titoli sospesi dalle contrattazioni. Ieri l’incontro di Tronchetti con i vertici Consob

Marcello Zacché

da Milano

Sul riassetto di Telecom Italia la parola passa alla Borsa. Che però dovrà aspettare l’esito del cda convocato oggi a Milano per le 15. I titoli Telecom saranno infatti sospesi dalle contrattazioni fino alla conclusione del cda e della diffusione del comunicato con i dettagli del riassetto. Per questo, qualora la riunione si dovesse protrarre per tutto il pomeriggio, il verdetto della Borsa (che chiude alle 17,30) verrebbe rimandato a domani.
La sospensione per Telecom è stata richiesta ieri dai vertici del gruppo a Consob e Borsa Italiana (ma non per Pirelli e TiMedia). Mentre il presidente di Telecom, Marco Tronchetti Provera, ha incontrato il numero uno della Consob, Lamberto Cardia, per illustrare personalmente «i piani strategici della società e del gruppo», come si legge nel comunicato emesso ieri dal colosso delle tlc. E oggi toccherà appunto al cda, chiamato a esaminare «la riorganizzazione delle attività fisse e mobili del gruppo».
A grandi linee il riassetto prevede la societarizzazione di Tim e della Rete. Due attività oggi incorporate in Telecom che diventeranno società autonome, controllate al 100% da Telecom Italia, a cui rimangono invece i clienti del fisso, la tecnologia Adsl e la gestione dei contenuti. Sarà questa la nuova veste di «media company» di Telecom Italia, di cui dovrebbe restare amministratore delegato Riccardo Ruggiero. In questa chiave lo scorporo di Telecom Rete è propedeutico a rendere effettiva la separazione con le infrastrutture, in vista di possibili opzioni strategiche, compreso l’ingresso nel capitale della Cdp (Cassa Depositi e Prestiti). Mentre Tim sarà ceduta. Con un incasso atteso, comprendendo Tim Brasile, nell’ordine dei 40 miliardi. Una cifra che permetterà di abbattere il debito di Telecom (oggi a quota 41,3 miliardi) al livello ottimale, tenendo le restanti risorse per lo sviluppo della media company. E forse anche per un dividendo straordinario verso Olimpia.
In ogni caso finirà proprio oggi, 11 settembre, quel percorso di convergenza fisso-mobile che Tronchetti Provera iniziò nel luglio di cinque anni fa, acquistando Telecom a 4,2 euro per azione. E che proprio con il funesto 11 settembre di quell’anno subì un duro colpo. Da allora Telecom è passata attraverso due operazioni importanti: prima la fusione con Olivetti, poi quella con Tim. Ma non è servito: dopo aver riportato il titolo fino a quota 3 a inizio 2005, grazie all’Opa lanciata su Tim per l’incorporazione del mobile, il mercato ha penalizzato le quotazioni sino ai livelli di questi mesi, tra i 2 e i 2,2 euro per azione. Per questo viene oggi giocata la carta «media company». In cui la convergenza rimane ancora la strategia del gruppo, ma limitatamente a rete e contenuti. Il mobile, invece, non è più strategico, uscirà da Telecom. E forse anche dalla Penisola, tanti sono i fondi di private equity interessati a Tim.

Vedremo come reagirà il mercato, che già da inizio settembre ha premiato Telecom (più 5%) e Pirelli (più 11%).

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