D’Ubaldo: «Ingiusto declassare il Sant’Eugenio»

Il campus biomedico rischia di sostituirlo

L’assessore comunale al personale Lucio D’Ubaldo, ha visitato il giorno di Ferragosto l’ospedale Sant’Eugenio, struttura che vede circa 71.000 accessi l’anno e che copre un territorio popolato da più di 600mila abitanti. Presenti anche il direttore generale della Asl Roma C, Elisabetta Paccapelo e i primari dell’ospedale.
La visita ha riguardato il poliambulatorio, pronto soccorso, radiologia, terapia intensiva coronarica, ed è stata anche un segno di vicinanza a un ospedale pubblico come il Sant’Eugenio che ha progetti di ampliamento e ammodernamento ma che «rischia ultimamente un declassamento - ha spiegato il primario di cardiologa Achille Gaspardone - a favore di una struttura privata che nascerà nella stessa zona, il campus biomedico, promosso dalla Regione».
«Questo giro istituzionale è importante per dimostrare che Roma è una città che vive anche d’estate - ha dichiarato D’Ubaldo che in questa settimana sostituisce il sindaco Veltroni - ma anche perché un declassamento di questa struttura sarebbe ingiusto, ed è importante capire cosa è necessario fare perché questo non avvenga, e perché questo ospedale abbia il riconoscimento che merita. Penso si possa lavorare insieme per il raggiungimento di questi obiettivi».


Durante la visita i medici che hanno accompagnato l’assessore per i reparti dell’ospedale hanno illustrato i futuri nuovi lavori di ampliamento e riorganizzazione logistica della struttura, come «lo spostamento della Cardiologia, che ora si trova al 9° piano - ha spiegato Gaspardone - e che sarà posizionata vicino al Pronto soccorso e alla Terapia intensiva». Un ampliamento che però rischia di essere vanificato, appunto, dalla presenza del nuovo campus biomedico finanziato dalle casse regionali.

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