«Dagli autodemolitori inquinamento record»

Il presidente dell’Aduc (Associazione diritti utenti e consumatori), Primo Mastrantoni, lancia l’allarme sui rifiuti provocati delle auto da rottamare. «C’è un periodo di tempo che accomuna Napoli e Roma per la questione rifiuti: 13 anni - dichiara Mastrantoni -. Il numero, almeno in Italia, dovrebbe portare fortuna, salvo per la quantità dei commensali a tavola, invece porta male alle due città. Il problema che le accomuna, oltre al 13, è quello dei rifiuti. Di Napoli meglio non parlarne, tanto si sa tutto. Di Roma è bene iniziare a parlarne perché si è posta in maniera prepotente la questione di una particolare categoria di rifiuti: le auto in rottamazione».
«Il tipo di inquinamento delle auto in demolizione è facilmente comprensibile, in particolare, quello derivante da oli, combustibili, batterie, marmitte catalitiche e non - aggiunge Mastrantoni -. È da 13 anni che le due città sono governate da una coalizione di centrosinistra ed è da 13 anni che la questione rifiuti non viene affrontata né a Napoli né a Roma per le auto in demolizione (aspettiamo l’esaurimento della discarica romana di Malagrotta per affrontare il problema dei rifiuti solidi urbani della Capitale).

Ogni anno, a Roma, vengono mandate in demolizione circa 150mila autovetture che interessano 123 autodemolitori, alcuni dei quali sono sul greto del biondo Tevere, altri su area di una sorgente di acqua minerale. Ebbene dopo 13 anni a Roma è stato nominato un commissario per le auto rottamate. Vedremo cosa saprà fare. Per ora possiamo dire che le due amministrazioni cittadine non hanno trovato una soluzione».

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