Dagli esperimenti di Varèse a Nick La Rocca una festa di suoni

VeneziaIl Cinquantatreesimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea, con Luca Francesconi direttore artistico si è concluso con successi prestigiosi malgrado la crisi che nei progetti culturali si avverte più che altrove. Le sedi degli spettacoli, degli incontri e dei laboratori sono state quelle consuete: il Teatro La Fenice, il Teatro Goldoni, il Conservatorio Benedetto Marcello e i due teatri dell'Arsenale.
Il tema dei nove giorni, «Il corpo del suono», prosegue l'edizione del 2008 intitolata «Radici-Futuro» perché «il presente ascolta il passato e guarda il futuro». È una frase cara a Francesconi: per ciò il festival ha concentrato la propria indagine sul Corpo del Suono. Ovvero, il corpo torna nel fulcro della scena sia nel rapporto uomo-macchina, sia nel rapporto con la tradizione. Da un lato, quindi, si è partiti da Edgar Varèse che per primo ha considerato il suono come materia da esplorare includendo anche il rumore; e dai Futuristi che hanno avviato la connessione con la tecnologia per approdare alla musica concreta, elettronica, e agli sviluppi tecnologici attuali. Dall'altro lato si è dedicata attenzione alla musica etnica, cioè al materiale popolare cui si sono ispirati non pochi compositori colti.
Qui, i cultori hanno ritrovato un «Invito alla memoria», secondo il classico ammonimento di Platone «conoscere è ricordare», e un tema inquietante: il «Paese senza memoria» (il nostro) che ha suggerito incursioni antropologiche. Ecco dunque quattro pomeriggi dedicati al tarantismo, alle musiche nell'area balcanica, alla musica che può sollecitare alterazioni della coscienza e alle storie dei migranti. Qui lo spazio maggiore è toccato alle «Radici italiane nel Jazz delle origini». Gli spettatori presenti hanno preso nota di un campionario di musicisti italiani che seguendo il flusso migratorio verso gli Stati Uniti nei primi anni del Ventesimo Secolo, hanno dato un contributo sostanziale al jazz primigenio.


Si sono ascoltati brani bellissimi, alcuni inediti, e lunghe menzioni di solisti perlopiù di radici siciliane - Nick La Rocca, Tony Sbarbaro, Pete Rugolo, Anthony Sciacca, per citarne soltanto alcuni - ma anche molisani come Eddie Lang (Salvatore Massaro) e perfino lombardi come Joe Venuti.

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