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Dagli Usa a Parigi è allarme rosso Bush: «Barbari»

Allerta anche a Mosca. Il presidente americano: «Noi diffondiamo speranza, i terroristi morte». Sarkozy: «Dobbiamo colpirli prima che lo facciano loro»

Alberto Toscano

da Parigi

Il mondo è in allarme di fronte alla nuova offensiva terroristica. A Washington il capo del dipartimento della Sicurezza nazionale, Michael Chertoff, ha annunciato l’aumento della vigilanza, con particolare riferimento al settore dei trasporti pubblici. Annuncio simile a Berlino da parte del ministro dell’Interno Otto Schily. Il governo russo e soprattutto la città di Mosca hanno inasprito le misure di sicurezza, temendo che l’ala più violenta della rivolta cecena scelga proprio questo periodo per lanciare una nuova offensiva: tutte le linee della metropolitana della capitale russa sono sotto strettissima vigilanza. Ovunque ci sono stati falsi allarmi, che hanno moltiplicato paura e confusione. A Washington si è trattato di un’auto sospetta di fronte al dipartimento del Tesoro. A Parigi di un pacco nel metrò. A Budapest di telefonate anonime che preannunciavano attentati, per fortuna non verificatisi, e che hanno portato allo sgombero di tre centri commerciali. A Kiev di numerose segnalazioni di presunti pacchi bomba. A Varsavia di un incendio alla cancelleria, probabilmente provocato da un corto circuito.
Il governo francese ha reagito agli attentati di Londra decidendo - già nella mattinata di ieri - di intensificare la vigilanza contro il terrorismo. Un consiglio dei ministri ristretto si è riunito d’urgenza all’Hotel Matignon, Palazzo Chigi parigino, sotto la presidenza del premier Dominique de Villepin. C’erano anche il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy e quello della Difesa, signora Michèle Alliot-Marie. È stato deciso di portare l’allarme del piano antiterrorismo (che i francesi definiscono «piano Vigipirate») dall’arancio al rosso, ossia dal secondo al terzo livello sui quattro previsti (il quarto, il viola, non è mai stato raggiunto).
La Francia torna dunque a mettersi in ordine di battaglia contro l’estremismo terrorista di matrice islamica, così com’era accaduto dopo il sanguinoso (8 morti e 80 feriti) attentato del 25 luglio 1995 alla stazione Saint-Michel della metropolitana parigina e dopo la raffica d’esplosioni che seminarono il panico nei mesi successivi. Questo dispositivo prevede tra l’altro la presenza di pattuglie di militari, armati di fucile mitragliatore e comandati da un sottufficiale della polizia o della gendarmeria, nelle principali stazioni della metropolitana, in quelle ferroviarie, negli scali marittimi e negli aeroporti. La Francia non si sente assolutamente tranquilla di fronte al terrorismo islamico per il fatto di non essere intervenuta militarmente in Irak al fianco degli Stati Uniti. La sua linea è quella della ricerca della massima solidarietà occidentale contro il terrorismo. Ne ha parlato il ministro degli Interni Sarkozy, considerato come l’«uomo di ferro» del governo francese, che ieri pomeriggio è andato a visitare a Parigi la Gare du Nord, ossia la stazione ferroviaria da cui partono i convogli Eurostar che raggiungono in tre ore Londra attraverso il tunnel sotto la Manica.
I convogli hanno continuato a partire, ma la polizia sconsiglia caldamente i passeggeri dall’utilizzarli se non hanno ragioni impellenti per raggiungere la capitale britannica. Sarkozy non ha avuto peli sulla lingua nel chiedere sia fermezza contro il terrorismo sia legami sempre più stretti in ambito occidentale. Il ministro ha detto: «Vorrei esprimere prima di tutto la mia solidarietà agli amici britannici. Nessuno può pensare che una democrazia - anche una sola - sia oggi al riparo del pericolo del terrorismo. Per questo le democrazie devono imparare a essere fermissime e più che mai solidali tra loro. La sola strategia possibile è colpire loro prima che loro colpiscano noi». Parole più chiare di quelle usate dal presidente francese Jacques Chirac, che - in margine ai lavori del G8 - ha detto: «Questi atti sono inqualificabili. Dobbiamo combatterli con una crescente solidarietà tra noi». E dalla Scozia Bush rilancia: «I terroristi sono barbari, diffondono odio e morte, noi speranza. L’Occidente non cederà alle minacce dei fanatici.

Qui lavoriamo per combattere la povertà e per migliorare l’ambiente, là c’è gente che uccide altra gente».

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