RomaLo scontro politico tra Fini e il Pdl adesso diventa anche guerra sessuale. Anzi, la guerra delle donne. Nel mondo maschile dei palazzi del potere, la solidarietà femminile era stata uno dei capisaldi del rispetto reciproco anche nelle ultime settimane di guerriglia e poi di scissione nel primo partito di maggioranza. E invece una frase della deputata finiana Angela Napoli ieri è esplosa alla ripresa dei lavori parlamentari creando scompiglio nellangolo gentile di Montecitorio: qualcuna delle colleghe che siedono sugli scranni della Camera potrebbe essersi prostituita per stare in parlamento, ha sostanzialmente detto lonorevole di Futuro e Libertà. Addirittura Fini è stato costretto a disinnescare questa bomba politicamente scorrettissima e secondo molte deputate «squallidissima», imponendo alla sua fedele deputata le scuse pubbliche.
Napoli, da molti definita come «la Granata (Fabio, falco di Fli, ndr) in gonnella», componente della commissione antimafia e finiana incrollabile, ha dichiarato alla trasmissione KlausCondicio trasmessa su Youtube di «non escludere» che con lattuale legge elettorale la prostituzione possa diventare un criterio di scelta. Un attacco da donna a donne senza nomi precisi che ha spezzato lultimo patto rimasto in Transatlantico, lintesa trasversale delle signore: «Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite - ha spiegato la deputata di Fli -. Purtroppo può essere vero e questo porta alla necessità di cambiare lattuale legge elettorale. È chiaro che, essendo nominati, se non si punta sulla scelta meritocratica, la donna spesso è costretta, per avere una determinata posizione in lista, anche a prostituirsi o comunque ad assecondare quelle che sono le volontà del padrone di turno».
La guerra delle donne si è subito aperta con scontri più aspri di quelli che sono soliti avvenire tra uomini: sono «parole squallide», e ancora di più «perché pronunciate da una donna parlamentare», ha reagito a nome di tutto il gruppo femminile del Pdl al Senato la vicepresidente Laura Bianconi. Melania Rizzoli annuncia di «incaricare lavvocato Giulia Buongiorno (finiana anche lei ndr.) di querelare la collega», per la sua «dichiarazione diffamatoria lesiva indistintamente di tutte le deputate e senatrici».
Ieri alla Camera tutte le donne di centrodestra scuotevano la testa al solo evocare il nome di Angela Napoli. Uninteressante osservazione la faceva Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione Cultura: «Proprio Fini nel 2006 ha aumentato il numero delle donne in Parlamento grazie a questa legge elettorale». Si diceva «non stupita» solo Daniela Santanchè, sottosegretario allAttuazione del programma: «Lonorevole ha fatto finalmente cadere la maschera e ha reso visibile lassoluto vuoto della proposta politica del partito di Fini». A loro si sono accodati gli uomini: solidarietà alla componente rosa del Pdl. Anche la collega di partito in Fli, la finiana Catia Polidori, ha preso le distanze da Angela Napoli: «Le donne in politica dovrebbero fare squadra». La direttrice del Secolo dItalia, Flavia Perina, ha stigmatizzato lattacco alle donne («ci sono tanti modi per prostituirsi in politica e la maggior parte di essi non centra col sesso») e poi se lè presa con Klaus Davi, sostenendo che Angela Napoli sia caduta «nella trappola di questo funambolo dellinformazione». Nemmeno una difesa invece dagli uomini di Fini. Alla fine è stato il presidente della Camera a intervenire: «Ledere la dignità delle deputate con accuse generalizzate quanto teoriche e quindi indimostrabili non può essere consentito», ha tuonato. Angela Napoli «ammetta la gravità delle sue parole e se ne scusi».
E dunque la deputata nel ciclone si è un po corretta, definendo «sorprendente» il fuoco femminile e chiarendo di non pensare «che con tale affermazione io abbia inteso criminalizzare le colleghe del parlamento italiano». Quindi le scuse. Chi ha passato la giornata peggiore è stato Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo del Pdl.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.