Dai marciapiedi al Palasharp

È la moschea della discordia. Il centro islamico di viale Jenner è da anni al centro delle polemiche. Prima, per il disagio creato ai residenti del quartiere. Nel giorno della preghiera del venerdì, infatti, centinaia di persone si riversavano all’esterno della struttura (troppo piccola per contenerle tutte) occupando di fatto i marciapiedi del viale. E proprio per trovare una soluzione a questo problema si è scatenato un caos che dura ormai da mesi. Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni il centro va spostato. Il presidente della Provincia, Filippo Penati, suggerisce di multare i musulmani che pregando intralciano il passaggio. Il Comune pensa alla creazione di una moschea «a tempo», affidando in gestione per qualche ora la settimana al centro islamico (a pagamento), un luogo chiuso. Tra le ipotesi, il velodromo Vigorelli.

Scenario che non trova d’accordo il presidente del centro culturale, Abdel Hamid Shaari, che si è detto disposto a pagare un affitto ma non a una sede temporanea. Nei mesi scorsi, dopo un incontro istituzionale che si è svolto in Prefettura, la comunità musulmana si è trasferita al Palasharp per la preghiera del venerdì. Una soluzione temporanea, rinnovata ancora per un anno.

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