Dai materassi ai fornelli a gas: case Aler pronte per gli abusivi

Appartamenti sfitti e semiarredati favoriscono le occupazioni E la Asl lancia l'allarme igienico

Dai materassi ai fornelli a gas: case Aler pronte per gli abusivi

Ci sono materassi, fornelli a gas, divani letto, tavoli. Una topaia, ma, volendo, c'è tutto l'occorrente per passarci qualche notte. Benvenuti negli appartamenti Aler di via Lorenteggio 181. Semiarredati, con bagno. Ottimo specchietto attira-abusivi.

Infatti le occupazioni sono all'ordine del giorno: un via vai di balordi che bivacca negli appartamenti non affittati. C'è perfino chi si erge a «gestore» di quei pochi metri quadri mal ridotti e chiede agli avventori una specie di affitto in nero per farli rimanere lì qualche settimana.

E poi c'è la questione igienica: agghiacciante. Tanto che l'Asl ha intimato al Comune di emettere un'ordinanza. L'ordinanza c'è stata ed Aler ha tempo cinque giorni per sgomberare tutto e svuotare gli appartamenti. Se non altro levare i materassi e i poveri mobili abbandonati là dentro può essere un deterrente contro le occupazioni.

Intimazioni a parte, il Comune non si prende altre responsabilità sugli stabili e «delega» ad Aler (che gestisce lo stabile) chiedendo di risolvere, e alla svelta, la questione igienica, di messa in sicurezza dell'edificio e, visto che ci siamo, anche di impedire le occupazioni. «Se il Comune scarica tutto su Aler non fa il suo lavoro e non si prende le sue responsabilità» denuncia Massimiliano Bastoni (Lega), membro della commissione Sicurezza a Palazzo Marino, che ieri mattina ha partecipato al sopralluogo negli stabili popolari. «Almeno Pisapia fermi i centri sociali che appoggiano le occupazioni - sostiene - È urgente risolvere la questione, a parte il primo piano del palazzo, tutti gli altri appartamenti sono liberi e bersaglio degli abusivi. Va fermato quel degrado».

Lo stabile al civico 181 ha una lunga storia alle spalle. Innanzitutto di mala manutenzione, praticamente nulla da una trentina d'anni. Lo scorso agosto è crollato un balcone nella scala H, fortunatamente senza ammazzare nessuno.

In estate l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli e l'assessore alla Casa Daniela Benelli hanno scritto ad Aler per chiedere un'adeguata messa in sicurezza. Granelli ha anche chiesto di murare le porte e non solo di chiudere gli accessi per allontanare gli abusivi. Sono seguite anche lettere al questore, al prefetto. E poi sopralluoghi, sgomberi, interventi. Ma ogni volta si è ripetuta la stessa identica storia. Aler ha chiuso gli accessi alla balconata e gli abusivi hanno sempre trovato il modo di forzare i cancelli, di scavalcarli e di fare i fatti loro. Allora, via, daccapo: polizia, sgombero, tentativo di intervenire. In vari sopralluoghi, la polizia locale si è sempre imbattuta in gruppi di abusivi. E, visti i cumuli di rifiuti, anche in mini colonie di topi. Lunedì la direzione della Sicurezza Urbana del Comune ha avviato il nuovo procedimento nei confronti di Aler. In realtà, Aler ha già avviato i primi lavori per mettere l'edificio in sicurezza. Ma ogni volta deve presentarsi assieme alla polizia per cacciare gli abusivi dell'ultimo minuto che si sono piazzati nella balconata (pericolosissima) dove vanno fatti i lavori.

In sostanza, finché non si risolve il problema a monte, cioè finché non si fermano le occupazioni, è dura intervenire. Parte delle masserizie lasciate dagli occupanti è già stata portata via, soprattutto nelle parti esterne. Ora si sta per procedere con la lastratura e con tutti gli interventi necessari a scongiurare altri crolli.

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