Dai mattoni al Bingo fino a Unipol: ecco tutte le scatole cinesi dei Ds

Attraverso le quote delle federazioni di tutta Italia il partito detiene società immobiliari ed è proprietario di sale per il gioco d’azzardo

Dai mattoni al Bingo fino a Unipol: ecco tutte le scatole cinesi dei Ds

Milano - Tout se tient, dicono i francesi. Tutto si tiene e infatti non c’è solo il rosso intreccio politico-economico fra Ds e Unipol. La Quercia ha messo ben altre radici, dalle cooperative direttamente nelle imprese. E fa affari, parecchi affari e molto remunerativi. È una galassia, quella delle aziende di partito, (Ma nel bilancio non c'è traccia degli affari. Leggi) con ramificazioni e interessi in due settori chiave: quello immobiliare e quello del gioco d’azzardo legalizzato, il Bingo. Là dove una volta di più spuntano i legami con i protagonisti della vicenda Unipol. Tutto legale, tutto in barba alla attualissima quanto fin troppo scomoda «questione morale», tutto certificato da visure camerali facilmente consultabili sul sito della onlus Casa della legalità, osservatorio sulla criminalità e le mafie.
Fulcro del gioco a incastri della miriade di scatole cinesi sono due società, Alfa e Beta, anzi Beta e Alfa in ordine cronologico. Beta Immobiliare nasce il 19 febbraio 1996 con una corsa: 51 società nello stesso giorno cedono le proprie quote alla nuova società, che nasce con capitale sociale di 2.520.094,72 euro. Direttamente partecipata dalle federazioni Pds prima e Ds poi, controlla o ha partecipazioni in altre società, finanziarie e immobiliari. Beta, tuttora in stato di scioglimento e liquidazione, a partire dal 2002 passa il patrimonio ad Alfa Finanziaria, che è anch’essa in stato di scioglimento e liquidazione dal 2003, ma risulta operante. Sono 66 i soci di Alfa, tutti da guardare. C’è un signore, E.G., che ha versato ben 2 euro, altri due - P.V. e A.B. - che si sono spinti fino a 3; M.R. ne ha versati 6. Con pochi spiccioli partecipano anche alcune società immobiliari: l’Altra Italia Immobiliare con 16 euro, la Reggiana Immobiliare con 11, la Nuova Rinascita con 24. E poi loro, 51 fra sezioni e federazioni Pds-Ds di tutta Italia. Chissà se i compagni iscritti sono stati informati di esser detentori, tramite la loro tessera, di importanti quote di società immobiliari e persino del tombolone elettronico che promise successo e portò solo fallimenti? Spicca la quota del Pds - Partito democratico di sinistra, che detiene un solo euro; di fatto però, le federazioni Ds sono protagoniste. Le meglio piazzate sono quelle emiliane: Bologna con 9.170 euro, Reggio Emilia con 5.469, Modena con 4.798, Parma con 2.622. Se anche Genova (2.866) e Milano (2.290) si difendono, nel resto d’Italia trattasi di cifre sempre inferiori, che hanno però grande valore se sommate. Tutti partecipano alla «colletta»: così, per dire, Napoli è a quota 952 euro, Cesena a 516, Crema a 95, la piccola sezione di Cervi ne ha sborsati 66, il Molise 102 e via così, da Nord a Sud, per un totale di 57.182 mila euro su un capitale sociale di 60.031 euro.
Mattoni rossi. C’è di tutto. La «società culturale ricreativa Nuova Rinascita», per dire: nulla a che vedere con l’organizzazione di eventi legati alla rivista fondata da Palmiro Togliatti, trattasi invece di società immobiliare nata per «la costruzione, l’acquisto, la vendita e la gestione di beni immobili», con possibilità di «dare e ricevere fidejussioni» e di «compiere qualunque operazione di natura commerciale, industriale, di credito, mobiliare ed immobiliare, locativa, ipotecaria». C’è poi, e come poteva mancare, Antonio Gramsci: peccato che il fondatore del Partito comunista italiano presti solo il nome a un’altra immobiliare, che si chiama così perché ha sede a Pistoia in corso Gramsci.
Non manca il giallo, nelle società rosse. La Nuova Puglia spa, per dire, nata nel 1980 a Bari e confluita nel 1999 nell’Avvenire srl, società per la «raccolta, produzione e divulgazione di informazioni con iniziative radio televisive teatrali e cinematografiche»: il presidente era tal D’Alena Massimo, nato a Roma il 20.04.1940, proprio come il più noto D’Alema Massimo. Refuso? E poi la Ncs Net Consulting service, che ha sede a Roma in via Pontefici 3 ma ha aperto l’ufficio amministrativo a Mosca, 129223 Prospect Mira vvc, e che è controllata da una società, la Afcom Due con socio unico il nazionale dei Ds, che però è stata cancellata. Gli atti raccontano di operazioni commerciali pure, la società immobiliare Pesaro-Urbino, Sipu, unico proprietario il Pds federazione D, che affitta a un’altra società la sala del Cinema Odeon di Pesaro a 50 milioni di lire l’anno per nove anni, l’Immobiliare Porta Castello di Bologna, dei ds di Bologna, che dà in gestione una sala da ballo con bar annesso a una cooperativa per un anno a 260 milioni di lire. Persino un circolo Arci diventa occasione di guadagno: protagonista la società Immobiliare Romagnola, sempre Ds, che prima compra il Circolo Arci Carlo Marx di Forlì, via Matteotti 23, a 10mila euro, poi lo affitta a un’altra società per sei anni, dal 22 marzo 2007 al 21 marzo 2013, a 2mila euro al mese, fanno 144mila euro.
Bingo, spunta Consorte. Dice l’oggetto sociale che Alfa svolge, fra l’altro, «attività di assunzione e di gestione di partecipazioni ed interessenze in società ed imprese italiane o estere». Ma i dettagli più interessanti sono alla voce «Partecipazioni in altre società»: 750mila euro nella Ludotech srl, che si occupa di «organizzazione, acquisizione e gestione di locali per il tempo libero, i giochi, concorsi a premi, lotterie, pronostici» ma anche di «noleggio e consegna in uso a terzi di apparecchiature elettroniche da intrattenimento», che a sua volta è fra i soci dei Bingo One di Bologna e di Reggio Emilia. E 98.800 euro nella Pielleffe, che fa pubblicità, organizza fiere e meeting, fra i soci conta diverse federazioni dell’allora Pds, e a sua volta detiene una quota consistente di Ludotech, e quindi dei Bingo. Ed è proprio da qui che si arriva a Unipol e a Giovanni Consorte. Capita infatti di imbattersi nell’uomo che ha portato il Bingo in Italia, quel Vittorio Casale che fu consigliere fidato di Consorte, e che con l’allora presidente di Unipol compare nelle intercettazioni sullo scandalo Antonveneta ed è indagato nell’ambito della scalata a Bnl. Ebbene, Casale è proprietario della società Operae spa. La Operae spa controlla interamente un’altra società, l’immobiliare Arcobaleno. E nella visura camerale della Arcobaleno compare una «dichiarazione di inizio controllo» da parte della Porta Castello spa, società immobiliare di proprietà dei Ds di Bologna, che detengono azioni per 247.164 euro, su un totale di 267mila. Anche qui, non manca il giallo. Dalla visura camerale di Arcobaleno infatti risulta una scissione in Operae trading. Ma della Operae trading non v’è traccia da nessuna parte.
Era stato Massimo D’Alema, quando era al governo, a dare le 420 concessioni di Stato per le sale Bingo. Ad accaparrarsele era stata la società Formula Bingo. La Formula Bingo apparteneva al 50 per cento alla London Court di Roberto De Santis. Roberto De Santis è un vecchio amico di D’Alema, compagno di uscite in barca a vela, fu lui a vendergli la prima Icarus. Oggi De Santis ha guadagnato un posto nel cda di Festival Crociere. Nell’affare del Bingo, la London Court vede la sua attività intrecciarsi con quella della società Sogei, azionista di Lottomatica, di cui è amministratore Gilberto Ricci, altro amico di D’Alema. Ebbene.

Fu l’allora ministro Visco a nominare Ricci alla Sogei. Oggi, Ricci è nella Webred, società di informatizzazione che lavora per la Regione Umbria e per diversi Comuni umbri. Ed è socio della Editori Riuniti, la casa editrice storica dei Ds.

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