Dai musei alla buona tavola, l'incanto di scoprire i borghi più nascosti

La Casa di De Gasperi a Pieve Tesino, i ristoranti che servono speck e polenta, i magnifici orti botanici: ecco la gita perfetta

Dai musei alla buona tavola, l'incanto di scoprire i borghi più nascosti
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Insospettabile e anche per questo sorprendente. Pieve Tesino è un minuscolo borgo di 600 abitanti adagiato alle pendici del Monte Silana, in Valsugana. Noto ai più preparati perché paese natale di Alcide De Gasperi, dal 2021 è nell'elenco dei Borghi più belli d'Italia. E di motivo non ce ne è uno, ma una serie.

A partire dal fatto che, passeggiando nel suo piccolo e molto accogliente centro, capita di imbattersi in edifici e portali del Quattrocento, come quello del Municipio, trovarsi in piazza Maggiore, magari per un caffè o un aperitivo, e avere di fronte la Dama delle fonti, una fontana del Settecento di forma ottagonale in pietra rossa. Capita anche di fare due passi e finire per caso al cospetto della chiesa di Santa Maria Assunta, niente meno che tra i più notevoli esempi di gotico del Trentino. Da vedere anche all'interno: conserva un altare barocco, un battistero rinascimentale e vetrate istoriate. E non è finita. In paese si trovano due singolari musei. Il primo è il Museo-Casa De Gasperi (www.degasperitn.it), insignito dalla Commissione europea del «Marchio del Patrimonio europeo».

Nell'abitazione dello statista sono raccolti documenti d'epoca e installazioni multimediali, che raccontano il legame tra l'opera degasperiana, la Valsugana e il Tesino, l'Italia e l'Europa. Il secondo è il Museo per via, che ripercorre la storia dei tanti tesini che dal XVII andarono in cerca di fortuna a vendere stampe in giro per l'Europa. In esposizione, mappe, itinerari, stampe artistiche e le casselle, le cassette di legno che contenevano le merci di questi intraprendenti venditori ambulanti.

Dalla visita alla tavola il passo è breve a Pieve. Sempre in paese, è d'obbligo fermarsi a tavola per assaggiare «Le Verde» o «Verdole». È la specialità locale ed è preparata con le foglie esterne del cavolo cappuccio tritate, poi salate, fermentate e in genere servite fredde come contorno a secondi a base di polenta, speck e salumi - altra specialità - o carni.

Dal centro ai dintorni, arte, storia e cucina lasciano il passo a escursioni e itinerari nella natura. Sul podio delle mete consigliate, l'Arboreo del Tesino. È un orto botanico di montagna di 14 ettari che si estende nella vallata del Rio Solcena, tra Pieve e Cinte, ed è tutto ricoperto di prati, boschi, fiori, piante autoctone e di paesi lontani. Da esplorare lungo un percorso di un paio d'ore adatto a tutti.

Meritano anche una gita il Colle di San Sebastiano per la splendida vista su tutta la conca del Tesino che offre, e una passeggiata o una pedalata lungo i sentieri del Tesino Lagorai: chilometri di (ciclo)percorsi di vari livelli nella conca del Tesino.

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