«Dai pm solo fantasie: dignità calpestata per creare una notizia»

«FALSA PISTA» Dinacci, legale di Bertolaso, passa al contrattacco: «Abbiamo già smontato il teorema delle prestazioni sessuali. Sono tutte congetture basate su spezzoni di frasi»

L’avvocato Filippo Dinacci (nella foto) ha letto le carte e ora passa al contrattacco: «I magistrati fiorentini puntano sul sesso per dimostrare che Guido Bertolaso era corrotto, ma qui di sesso non c’è nulla, almeno per quanto riguarda il capo della Protezione civile». Dunque, non sono i soldi, ma le prestazioni delle presunte escort a mettere nei guai Bertolaso. Solo che per Dinacci i Pm di Firenze hanno imboccato una pista che non va da nessuna parte: «Quando Bertolaso dice che vorrebbe una ripassata si riferisce evidentemente ad un massaggio». Un massaggio vero: «Bertolaso soffre di una sindrome cervicale accompagnata da contratture vertebrali. E questa Francesca non è una escort, ma una massaggiatrice di alto livello, una professionista. Ma come è possibile costruire un’accusa così devastante sulla base di poche parole, anzi sul vocabolo “ripassata”, che ha per noi tutt’altro significato?».
Ancora più evanescente, per Dinacci, l’altro riferimento al sesso: «È pura fantasia la storia del rapporto sessuale che Bertolaso avrebbe avuto con una brasiliana di nome Monica, che compare nelle carte dell’indagine». Chi è questa Monica? «Non la conosciamo, ma sappiamo che Regina Profeta, la presunta organizzatrice degli appuntamenti hard, è persona serissima. E lavora da due anni come promotrice degli eventi danzanti al Salaria Sport Village, la scintillante spa che secondo la magistratura toscana sarebbe stata il quartier generale dei ritrovi a luci rosse. Regina, inoltre, nelle interviste concesse ai giornali nega, non ha procacciato prostitute per Bertolaso». Insomma, almeno a sentire il legale, le accuse contestate al numero uno della Protezione civile sono poca cosa. «Non c’è nulla di concreto, solo congetture assemblate con spezzoni di intercettazioni telefoniche. E anche sul piano logico non ci siamo: Bertolaso si sarebbe venduto per una manciata di prestazioni amorose».
Le indagini difensive sono in corso. E Dinacci non si ferma: «Spiace notare che ancora una volta l’esigenza di creare una notizia scandalistica prevalga sulla realtà con inevitabili conseguenze in ordine al rispetto e alla dignità delle persone». Titoli, titoloni, dialoghi piccanti per capi d’accusa dal respiro corto.
Si capirà meglio nei prossimi giorni. La Procura cerca le conferme, Bertolaso vuole dimostrare di non aver sguazzato in questo ipotetico mondo fatto di tangenti e escort.

«Ci sono un paio d’intercettazioni - conclude Dinacci - in cui alcuni degli indagati dicono di non far sapere nulla a Bertolaso, perché Bertolaso chiederà spiegazioni sui costi lievitati, sui soldi, sugli euro usciti dalle casse. Mi pare proprio il contrario di quel che vorrebbero dimostrare i pm. Bertolaso controllava e pretendeva il rispetto della legalità. Altro che mazzette e mignotte».

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