Dai rottami la verità sul disastro: i carri fatti con pezzi «made in Ddr»

Dai rottami la verità sul disastro: i carri fatti con pezzi «made in Ddr»

nostro inviato a Viareggio

Roba da museo, componenti della vecchia Germania Est. Il carro-cisterna che ha provocato il disastro di Viareggio era stato immatricolato nel 2004, ma molti suoi pezzi risalivano al ’74, nell’era della Ddr. Lo ha rivelato l’amministratore delegato delle Fs, Mauro Moretti, che nell’audizione di fronte alla commissione Lavori pubblici del Senato usa l’aggettivo «antica» per definire la componentistica di sicurezza di quel carro. Un’affermazione con cui l’ad «scagiona» Trenitalia e punta l’indice verso la Gatx, la multinazionale proprietaria della cisterna. «Noi non abbiamo attivato ancora la nostra assicurazione. Anzi, credo farebbero bene ad attivarla i proprietari del carro», ha spiegato. Dal primo luglio, i carri della stessa società non possono più circolare in Italia. Un provvedimento che le Fs manterranno in vigore «fino a quando non saranno fornite da Gatx informazioni certificate e chiarimenti sulla componentistica dei carri utilizzati per il trasporto merci». Intanto alla stazione di Viareggio ieri è arrivato il professore fiorentino di meccanica applicata Paolo Toni. Un superesperto di meccanica ferroviaria, che ha studiato l’interazione ruota-rotaia, nominato dalla Procura di Lucca come perito per stabilire le cause e la dinamica dell’incidente. Il suo primo sopralluogo avrebbe escluso che a provocare il deragliamento possa essere stato un difetto nei binari. Il procuratore di Lucca Aldo Cicala ha confermato che al momento non ci sono indagati.

Anche se l’ipotesi del cedimento strutturale è quella più accreditata, ha detto, non sono state accantonate le altre possibilità. L’unica esclusa «è qualsiasi ipotesi di attentato». Via Ponchielli è stata messa sotto sequestro dalla Procura.

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