Dainelli «anticipa» Barzagli Palacio resterà fermo 20 giorni

Dainelli «anticipa» Barzagli Palacio resterà fermo 20 giorni

(...) Appunto la Sampdoria di Del Neri, quest'anno priva del supplemento Uefa e oltretutto eliminata in Coppa Italia al 4° turno, dopo una partenza al fulmicotone è giunta al giro di boa in deludente calando al limite dell'allarme rosso. Non posso non ricordare che dopo la «quarta» di serie A la Sampdoria di Del Neri era gloriosamente in testa alla classifica a punteggio pieno - quota 12 - al pari della Juventus, con 2 punti di vantaggio sull'Inter e 3 sul Genoa. Che dopo la «nona» la Sampdoria di Del Neri restava gloriosamente seconda a quota 20, con 2 punti di svantaggio sull'Inter e 2 di vantaggio sulla Juventus, 5 su Palermo Fiorentina e Milan, 6 su Bari e Parma, 7 su Genoa e Napoli, 9 sulla Roma. E mestamente concludere che dopo la «diciannovesima» - fine del girone d'andata - la Sampdoria di Del Neri è dodicesima a quota 26, neghittosamente scivolata nella parte destra del tabellone, solo 8 squadre ormai alle spalle, sconvolgente disparità di rendimento tra partite disputate in casa (5 vittorie, 4 pareggi, zero sconfitte: ottimo score) e in trasferta (derby vilmente perso compreso, 2 vittorie, un pari e 7 sconfitte: le ultime 6 delle quali in fila, con 2 miseri gol segnati a petto di 17 subiti! Un disastro. Una vergogna).
E ora? Appurato che purtroppo anche il Genoa, al pari della Sampdoria, finora è riuscito a trovare solo nell'infuocato catino di Marassi quella forza d'animo che infingardamente smarrisce lontano da casa (2 vittorie, un pari e 6 sconfitte), Preziosi sta correndo corposamente ai ripari sul mercato di gennaio. All'attacco io avrei confermato Floccari che giudicavo centravanti «da Gasperini», ma riconosco che il fulmineo Suazo, esplicitamente gradito al tecnico, ha già dimostrato di possedere ancora molte frecce all'arco. Ma soprattutto ecco all'orizzonte il regista (Menegazzo? D'Agostino?) e il difensore centrale (Barzagli? Britos? Dainelli?) in grado di permettere alla squadra di Gasperini di rifare il salto di qualità.
Per contro, la dirigenza della Sampdoria si è finora dimostrata insensibile al grido di dolore che all'indirizzo della propria squadra si è alzato da ogni campo avverso d'Italia. È partito Stankevicius e passi. Magari di testa avrebbe fatto meglio di Zauri su Denis al San Paolo, ma in fatto di piedi e prolungata capacità di concentrazione non c'è modo di rimpiangerlo. È partito Franceschini e va bene, compirà 34 anni domani (sinceri auguri) e non è più quel che fu, in caso d'emergenza meglio proseguire con la linea verde di Soriano. Sta partendo Fiorillo e va benissimo, con quel paio di uscite sciagurate ad alta quota a Napoli il ragazzone ha dimostrato di aver bisogno di fare esperienza giocando e giocando e giocando in uno o due campionati di dura serie B. Dopo il disgraziato infortunio di Castellazzi, affidare per un paio di mesi la delicatissima difesa della rete a un portiere che compirà vent'anni domani (auguri di tutto cuore), per quanto fisicamente e tecnicamente dotato sia, sarebbe micidiale.
A questo punto, a pena di lancinanti pene, Garrone non può più negare a Marotta i mezzi sufficienti a rendere finalmente compatta la squadra affidata a Del Neri. Va bene Guberti, «ala che vola» in aggiunta a Semioli Mannini e Padalino per le fasce laterali, nella speranza che Pazzini - vedendo arrivare dal fondo qualche palla in più - torni a fare il Pazzini che conoscevamo. Mentre è garantito che Cassano - finiamola di elargire stupidate, o acide superficialità come le ultime di Maurizio Nicita sulla Gazzetta dello Sport - resta abbondantemente Cassano. Ma ripeto fino allo sfinimento: oltre ad un portiere «pronto subito» occorre come minimo un aitante difensore centrale «chioccia» che conforti al meglio Gastaldello e magari permetta a Lucchini di spostarsi con profitto sulla fascia destra per alzare globalmente la statura fisica del reparto arretrato. Per il resto si può pure procedere con profitto così, a patto che Del Neri porti con sé in trasferta qualche boccetta di sangue di leone.


Alludendo a Ricki Albertosi e Gigi Riva del Cagliari scudetto del filosofo Scopigno, diceva Fulvio Bernardini, mio maestro di vita e di giornalismo oltreché di calcio, di cui ricorrerà domani il 26° della scomparsa: «Dammi uno che pari e uno che faccia gol e in mezzo mettici chi ti pare». Marotta provveda per la porta, Pazzini e Pozzi si diano una regolata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica