Lagos - Meglio soli e casti che accompagnati e lascivi. Parola del Dalai Lama
che, parlando ai giornalisti ai margini di una conferenza a Lagos, ha
spiegato i rischi del sesso e i pregi di una vita pudica. "Credo che la pressione e il desiderio sessuale siano solo una
soddisfazione effimera che spesso conduce a complicazioni successive",
ha detto il capo dei tibetani in esilio.
"Sentimenti instabili" La vita coniugale, ha specificato, "causa troppi sentimenti instabili.
È naturale che l’essere umano provi il desiderio per il sesso, ma poi
interviene l’intelligenza umana a far capire che certe pratiche sono
dannose, e a volte portano ad uccidere e al suicidio".
Meglio dunque la "consolazione" del celibato. "Senti che ti manca
qualcosa", ha spiegato il leader buddista, "ma paragonato all’intera vita,
l’astinenza sessuale dà più indipendenza e più libertà".
Stando al principio del non attaccamento, rappresentato dalla ruota della
morte e dal ciclo della reincarnazione, il sesso e la vita coniugale
implicherebbero "un legame troppo forte verso i bambini e verso il partner,
ossia uno degli ostacoli alla pace mentale".
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