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D'Alema, Fini, Scajola Il "vizietto" della casa Ora Tremonti si spieghi

Siamo garantisti con tutti, figuriamoci con il ministro Giulio Tremonti. Perciò siamo sicuri che saprà spiegare come mai viveva a Roma in una casa di lusso pagata dal suo fresco ex braccio destro, Marco Milanese

D'Alema, Fini, Scajola 
Il "vizietto" della casa 
Ora Tremonti si spieghi

Siamo garantisti con tutti, figuriamoci con il ministro Giulio Tremonti, il professore di economia e di etica che ieri ha dato del cretino a Brunetta e del furbetto a Berlusconi. Perciò siamo sicuri che saprà spiegare come mai viveva a Roma in una casa di lusso pagata dal suo fresco ex braccio destro, Marco Milanese, già ufficiale della Guardia di Finanza (ora deputato Pdl) per il quale i Pm di Napoli hanno chiesto l’arresto (corruzione e associazione a delinquere). Proprio in quelle carte i magistrati parlano di rapporti finanziari poco chiari tra il ministro e il suo collaboratore.

È un’inchiesta, quella su P4, nella quale i confini tra reati personali e teoremi fantasiosi costruiti su frasi carpite in intercettazioni di telefonate (a proposito, ancora una volta è stato ascoltato illegalmente il presidente del Consiglio) non è chiaro, anzi molto fumoso. Quello che invece è evidente è che è la casa a inguaiare politici di chiara fama: da D’Alema a Fini e Scajola (e ora i sospetti sull’immacolato Tremonti), c’è l’inguaribile vizietto di non voler stare alle regole - e ai prezzi - di mercato come i comuni mortali. Almeno su questo Berlusconi è sopra a ogni sospetto. Le sue venti dimore sono di proprietà, e pure gli affitti offerti ad amici e amiche (caso Olgettina) sono pagati di tasca sua.

In tempi di crisi non è poco.

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