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"Dall’A alla Z, tutti gli errori di Fini"

Il capogruppo Pdl al Senato Gasparri respinge le accuse di tradimento avanzate dall’ex leader di An: "Noi incoerenti? Ha rivalutato il ’68, difende la libertà di stampa ma fa partire le querele. E ha proposto persino il Corano nelle scuole"

"Dall’A alla Z, tutti gli errori di Fini"

aRoma «Fini ha il diritto di cam­biare idea ma non quello di accusarci di incoerenza con tono truculento e sprezzan­te ». Maurizio Gasparri, capo­gruppo del Pdl al Senato ed ex aennino doc, rispedisce al mittente le accuse di tradi­mento dei valori. Ma lo fa con ironia e parlando con il Gior­nale compila un particolare «alfabeto» delle questioni sul­le­ quali il presidente della Ca­mera ha mutato radicalmen­te posizione.

Ateismo. «In un paio di in­terviste si è definito ateo. Nemmeno Veltroni eD’Ale­ma hanno mai voluto con­trastare un sentimento diffuso nel popolo italiano. Co­nosco Fini dal 1973. Non sia­mo mai stati baciapile ma con Almirante abbiamo sempre rappresentato una tradizione cattolica “ghibel­lina” ».

Berlusconi. «Nel 2008 an­dò insieme a Matteoli da Berlusconi per aderire al Pdl senza consultare nessu­no e dopo aver parlato di “comiche finali”. Ero favo­revole ma quelli che non erano d’accordo poterono solo prenderne atto».

Bindi. «Il presidente del Pd non ha mai detto: “Quanto sono bravi Gasparri, Ale­manno, La Russa”. Se noti esponenti della sinistra hanno lodato Fini, qualco­sa non quadra. Timeo Da­naos et dona ferentes».

Cittadinanza. «Fini ha cambiato idea sulla cittadi­nanza agli extracomunitari e i primi annunci li ha fatti senza consultare nessuno. Né in An né nel Pdl. Questa dialettica democratica che oggi rivendica non l’ha mai praticata» .

Cristianesimo. «Da vicepre­sidente del Consiglio si era battuto per l’inserimento nella Costituzione Ue del ri­ferimento alle radici cristia­ne. Oggi ha persino tronca­to i rapporti personali con esponenti autorevoli della Chiesa».

Etica. «Se si invoca un codice etico, ci vuole coerenza e biso­gna rispondere alle doman­d­e che riguardano una comu­nità e il suo patrimonio. Pri­ma o poi quelle risposte al Co­mitato di gestione del patri­monio ex An bisognerà fornir­le».

Fecondazione assistita. «Nel 1999 Fini si batté in arti­coli a favore della legge. Uno scritto è un impegno forte. Nel 2004 senza consultare nessuno decise di avversare una legge che aveva sostenu­to e contro il parere del 90% di An».

Giornali. «Un giorno si difen­de la libertà di stampa, l’altro partono le querele. Ma non tutte le domande contengo­no una eventuale diffamazio­ne. Ad esempio, potrebbe ri­spondere a Repubblica e Cor­riere se non gradisce il Gior­nale e Libero il cui editore Fi­ni ha portato in Parlamento».
Gheddafi. «A Mirabello si è stigmatizzata la genuflessio­ne a Gheddafi, ma qualche anno fa era Fini a proporre di insegnare il Corano nelle scuole».

Immigrazione clandestina. «Oggi non la vuole più contra­stare con lo specifico reato che prima aveva proposto».

Legge elettorale. «Ha am­messo di aver cambiato idea contro una legge che ha volu­to. Eppure c’è gente con lui che con le preferenze non prenderebbe nemmeno il vo­­to dei familiari, neppure quel­li con i contratti Rai. Comun­que il Pdl non è disponibile a un cambio strumentale della legge».

Omosessuali. «Qualche an­no fa polemizzò sugli inse­gnanti ostentatamente gay. Oggi se ne vergognerebbe. A Mirabello sventolavano le bandiere di Gaylib , associa­zi­one che si batte per il ricono­scimento delle coppie di fat­to e delle adozioni per le cop­pie omosessuali».

Presidenzialismo. «Fini ha criticato un caposaldo della destra, per lui ormai finito in naftalina».

Rutelli. «Da avversario politi­co è diventato partner. Fini va d’accordo con Rutelli di­fensore di principi cattolici e lo avversava nel ’93 quando era laico e radicale. Il Fini di oggi andrebbe più d’accordo con il Rutelli di ieri, il che di­mostra che i suoi discorsi so­no strumentali».

Sessantotto. «Fini ha rivalu­tato il ’68 ma abbiamo scritto assieme documenti e mozio­n­i contro l’eredità sessantotti­na e so bene quello che ne pensava».

Spinelli. «Dichiarò di aver fu­mato uno spinello. È una co­sa che secondo me sì è inven­tato per essere politicamente corretto. Non l’ho mai visto con uno spinello e in passato ha sempre sostenuto posizio­ni contrarie alla droga».

Voto agli immigrati. «Una proposta mai approvata per­ché mai discussa con nessu­no».
Vita. «Noi la difendiamo dal concepimento al suo termi­ne in coerenza con i valori che Fini ha archiviato.

Prima di insultarci dovrebbe fare uno sforzo di memoria».  

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