Dalle borse al prêt-à-porter la geometria va in passerella
26 Settembre 2009 - 08:48Marco De Vincenzo, 31 anni, esordisce stasera alla Permanente. Dopo la gavetta con Fendi: «Il mio sogno è una moda che duri». Molto lavoro, nessun aiutino. A Parigi si è autofinanziato e ha sfilato fuori calendario
«Il mio sogno? Che tra 10 anni le donne possano tirar fuori dall’armadio un mio abito e indossarlo di nuovo. Perché la moda deve durare». Marco De Vincenzo, nuovo talento delle passerelle di Milano ha 31 anni e le idee chiare. Forse perché non ha mai avuto raccomandazioni e da dieci anni lavora «24 ore al giorno su progetti che non si brucino troppo in fretta».
Prima la gavetta - da Fendi dove si è formato con gli accessori -, e ora il debutto nel prêt-à-porter milanese. Con il suo marchio. «Sono finito per caso fra gli accessori, ma ho sempre sognato i vestiti. Compiuti i 30 anni mi sono detto: ora o mai più». Da lì in poi, sono successe molte cose: ha portato la sue prime creazioni a Parigi, autofinanziandosi e sfilando fuori calendario (col rischio di essere snobbato), ha vinto il premio di Alta Roma e Vogue Italia «Who’s On Next», e stasera sfila per la prima volta a Milano, in Permanente. Ieri, la presentazione ufficiale, con una collezione ispirata alla geometria e alla Grecia classica. Abiti disegnati a mano su cartamodello (da ex secchione del classico, non sa usare il computer) e realizzati con tecniche innovative. I più «rivoluzionari» sono fatti con fasce di neoprene tagliate al laser, termosaldate su jersey di viscosa, e disposte in modo da creare silhouette ben definite. E molto femminili.
Proprio il talento dei 30enni è stato protagonista ieri: prima Aquilano e Rimondi, affermati stilisti di Ferrè, che hanno portato in passerella una donna aerea e sartoriale, abbandonalo le forme «architettoniche» care alla maison. Poi Giorgiana Zappieri, alias Normaluisa, 33enne che ama i tagli puliti e le sperimentazioni sui tessuti, come le sete «gommose». Quindi Gabriele Colangelo: ex «secchione» di 31 anni ieri in Triennale ha fatto sfilare una collezione ispirata agli acrilici di Hans Hartung. Portando la luce di queste opere sui dettagli preziosi dei suoi abiti.
Tanti poi i debuttanti, come la milanese Anna Ceccon, alias Moi Multiple, vincitrice del premio Red Dress.
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