Dalle gemme (inimitabili) fino al museo

Sono esposte a Milano le opere di Bodino, talentuoso designer che realizza pezzi unici

L'immaginazione è più importante della conoscenza sosteneva Einstein. Spesso però è proprio la conoscenza che porta a immaginare e realizzare cose sublimi. È quanto ha fatto Giampiero Bodino autore della mostra site specific «Imago non fugit» allestita al Museo Bagatti Valsecchi di Milano aperta fino al 17 gennaio 2016. In uno dei luoghi più suggestivi della Milano segreta - non tutti hanno visitato questa prestigiosa istituzione culturale che invece all'estero è molto conosciuta e apprezzata - Bodino, artista e celebrato designer di gioielli, rimane affascinato dagli oggetti e dalle opere appartenute ai baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi e custoditi nella casa museo di via Gesù al numero 5. Un luogo della memoria, perciò, dove attraverso la passione per l'arte e il collezionismo di questa nobile famiglia e centinaia di oggetti sparsi in varie sale, si vive la storia. Bodino visita il museo, ne rimane colpito e da autentico artista, fotografa, disegna, riproduce su tela emozioni e dettagli dando vita a un percorso espositivo che partendo dalle armature si snoda attraverso foto e ritratti, particolari di oggetti in dimensioni naturali o ingigantiti in un continuo gioco di rimandi. La mostra curata da Donatella Brun e Francesco Gattuso presenta 76 opere di Bodino installate in modo da sollecitare con il vissuto un dialogo profondo quanto interessante. Stiamo parlando, del resto, di un creativo estroverso e riflessivo in parti uguali, con una narrazione straordinaria e un indiscusso talento. Nasce a Torino dove frequenta la facoltà di architettura e come riferiscono i biografi, ancora studente si accosta al mondo del design attraverso l'incontro con un maestro del calibro di Giorgetto Giugiaro. A bottega da uno dei più celebrati designer internazionali, Bodino disegna auto e si appassiona ai volumi aerodinamici. Ma la vita gli riserva altre grandi sorprese: Gianni Bulgari nota i suoi disegni e lo chiama a Roma offrendogli una collaborazione che durerà dieci anni. Poi l'incontro con Franco Cologni e il Gruppo Richemont - come dire la Rolls Royce dell'alta orologeria e gioielleria - di cui diventa direttore creativo nel 2002. Il suo eccezionale talento viene apprezzato al punto che nel 2011, proprio con il supporto di Richemont, nasce la maison di alta gioielleria che porta il suo nome e ha sede nel cuore di Milano, a Villa Mozart. Un luogo elegante tanto quanto lo stesso designer che ha scelto una dimora e non una boutique per ricevere le più facoltose signore del mondo ansiose di farsi disegnare e realizzare su misura i propri gioielli da sogno. La villa atelier costruita negli anni Trenta, è perfetta per contestualizzare la bellezza di collier, bracciali e anelli, pezzi unici creati ad personam da un gioielliere che ama definirsi artigiano ma che è soprattutto un esteta.

Maneggia con profondo rispetto e grande amore, le gemme più preziose, diamanti, oro, perle di coltura Akoya, rubelliti, tormaline, zaffiri... una materia capace di dar forma e luce a pezzi belli da perdere la testa ottenuti con un lavoro preciso, certosino e colti riferimenti al Barocco e al Razionalismo passando per il Classico.

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