da Milano
Linvito al boicottaggio è ben visibile sul banner, nella pagina principale del sito cattolico www.totustuus.it. La copertina del Codice da Vinci è accompagnata dalle seguenti scritte: «Non finanziamoli comprando il libro», «Non finanziamoli andando a vedere questo film spazzatura», «Non finanziamoli e non compriamo più niente della Sony che ha prodotto questo film (videoregistratori, videocamere, videocassette)». Corre sul Web la protesta sotterranea ma efficace degli «avversari» di Dan Brown. Gruppi cattolici, associazioni culturali, curatori di siti Internet stanno facendo pubblicità negativa al romanzo che dipinge Gesù come un rivoluzionario ammogliato con la Maddalena, e al mediocre film-polpettone che Ron Howard ne ha ricavato.
Punture di spillo, allapparenza, visti cinquanta milioni di copie vendute e gli incassi record nel primo week-end di programmazione nei cinema. Eppure punture di spillo che qualche risultato lo ottengono: il portale cattolico www.fattisentire.net, organizzatore di campagne via e-mail, è riuscito a far recedere dalle sue intenzioni lAcqua Minerale SantAnna, che aveva in programma un concorso basato sui segreti del Codice da Vinci. Inondato di e-mail di protesta, il Servizio consumatori ha annunciato di aver provveduto «alla sospensione delliniziativa» che ha «involontariamente urtato la sensibilità umana e cristiana» di molti clienti.
Certo, iniziative che nulla hanno a che vedere con quella organizzata a Ceccano da due consiglieri comunali della Casa delle Libertà, Stefano Gizzi della Dc e Massimo Ruspandini di An, che sabato hanno bruciato una copia del romanzo di Dan Brown sulla pubblica piazza, ma sono stati oggetto di un tiro al bersaglio con i pomodori. I roghi di libri non sono mai un bel segnale, anche se riducono «il messaggio cristiano ad un thriller hollywoodiano». Meno eclatante e più di sostanza, la «protesta» di altri gruppi, che si sono limitati a recitare il Rosario, in riparazione delloffesa inferta dal film. È accaduto a Parigi, dove duecento manifestanti hanno cantato inni e poi, inginocchiatisi sulla strada, hanno pregato la Vergine. A Verona una quindicina di cattolici tradizionalisti hanno manifestato davanti a un cinema con il megafono e cartelli contro la «bestemmia», mentre a Genova, il comitato «Codice da Vinci? No grazie», ha distribuito volantini invitando la gente a non andare a vedere il thriller di fantareligione.
Preghiere e Rosari contro il «film blasfemo» sono state recitate anche a Foggia, per tre giorni consecutivi, dal parroco di San Luigi, don Guglielmo Fichera (www.fedeecultura.it): ma liniziativa non va confusa con quella francese, dato che i fedeli si tengono a distanza dai cinema, pur distribuendo volantini per fare «controinformazione» sul Codice da Vinci.
Lultimo intervento di peso, in ordine di tempo, della gerarchia ecclesiastica è stato quello del cardinale Ruini, una settimana fa: lungi da proporre crociate o aperte campagne di boicottaggio, il presidente della Cei ha invitato i cattolici a cogliere questa «opportunità», per «unopera capillare di catechesi, e prima ancora di informazione storica». E questo è stato il versante principale dellimpegno del mondo cattolico: incontri, dibattiti, iniziative multimediali. Come il bel Dvd di suor Maria Gloria Riva (diffuso da Mimep-Docete), intitolato Il Codice dellAmore, che spiega i veri significati dellUltima Cena di Leonardo. La religiosa è curatrice, insieme a don Gabriele Mangiarotti, del sito www.culturacattolica.it.
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