Per concretizzare la svolta denominata «Green economy» in Sardegna possiamo dire che il colossale progetto di riconversione di stampo ambientalista della giunta Cappellacci ha già prodotto i suoi frutti. L'esempio simbolo si chiama Sulcis, dove è stata già data una risposta concreta alla grave crisi socioeconomica e all'emergenza ambientale provocata dalla chiusura delle attività minerarie e dallo smantellamento del tessuto industriale. In pratica, nell'area industriale «ex Rockwool» di Iglesias sorgerà una centrale termoelettrica, alimentata a biomassa vegetale che produrrà pannelli isolanti termici e fonoassorbenti in fibra di legno, un prodotto innovativo da fonte rinnovabile rivolto al risparmio energetico e applicato alla edilizia ecosostenibile e alla riqualificazione energetica.
Sarà operativa nel 2015 e «rappresenta spiega l'assessore dell'Industria, Antonello Liori - un ottimo esempio di recupero sostenibile delle aree industriali dismesse, attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio, con importanti ricadute occupazionali per un centinaio di lavoratori».
Ma ogni assessorato interessato alla rivoluzione «verde» si muove in autonomia e presenta i suoi risultati. Prendiamo il servizio Savi dell'assessorato della Difesa dell'ambiente.
I tecnici hanno già selezionato oltre 1.100 progetti ammissibili attraverso bandi pubblici, coinvolgendo tutti gli enti locali della Sardegna e numerosi enti pubblici. E così, per esempio, sono già stati ristrutturati oltre 85.000 corpi illuminanti sul territorio regionale (quasi 3500 km di strade), con un risparmio energetico medio del 50% e più di 8000 tonnellate equivalenti di petrolio annue risparmiate. Sono stati realizzati 400 impianti fotovoltaici in scuole, case comunali, ospedali, edifici direzionali e sono state risparmiate oltre 1300 tonnellate di petrolio. E poi impianti solari scalderanno molti edifici regionali e ben 21 ospedali.
Già finanziati e in corso di attuazione ci sono anche molti interventi negli edifici degli enti pubblici, tutti orientati alla ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico esistente con la finalità del risparmio, dell'efficienza energetica e dell'uso di fonti rinnovabili secondo i fabbisogni reali di ogni edificio.
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