Dandini in rivolta: "Per tigna andrò in onda"

Dove traslocherà il divano che ospita le terga più radical chic del Paese? Oltre a La7 e Sky spunta l'ipotesi multipiattaforma. Il rimpianto della Dandini: "Ho lasciato alla Rai i miei vestiti neri". Santoro: "Ti aiuto io a traslocare"

Dandini in rivolta: "Per tigna andrò in onda"

"Non so dove, ma per tigna andò in onda". La "tignosa" in questione è Serena Dandini. Dopo un braccio di ferro lungo un'intera estate il Cda della Rai ha deciso: Parla con me quest'anno non s'ha da fare. Il celeberrimo divano rosso di Rai Tre deve sloggiare, dove? Non si sa ancora, ma la Dandini, in una polemica conferenza stampa "benedetta" dal martire per eccellenza Michele Santoro, è apparsa poco serena ma molto combattiva. Le sontuose prebende della materna viale Mazzini (la Dandini portava a casa uno stipendio da 750mila euro) sono merce rara, ma Serena non rimane certo a piedi: da domani una rubrica su Io donna e poi un libro in uscita con Rizzoli. E poi l’idea "di prendermi un anno sabbatico. E invece per tigna io vado in onda, perché sono quattro mesi che lavoriamo. Non so ancora dove, al massimo andremo in piazza, ci sono tanti pronti ad ospitarci", ha detto la Dandini in conferenza con Andrea Salerno e Domenico Procacci di Fandango.

La prossima destinazione del divano che ospita le terga più politicamente corrette dello stivale? Al momento sconosciuta, la pista da seguire potrebbe anche essere quella battuta da Santoro con Rai per una notte. "Vedremo, vedremo. Oltre a La7 c’è Sky. E c’è anche la scelta fatta da Santoro. Al massimo andremo in piazza, i Comuni italiani si sono già detti pronti ad ospitarci. Oppure faremo delle puntate per il cinema. Insomma, da ora si studia" il da farsi.
La7, multipiattaforma, satellite: il ventaglio di offerte sembra essere ampio. E spuntano anche i comuni, che nonostante i tagli e la crisi, sembrano essere disposti a ospitare il salotto di Serena.

Dandini chiama e il pronto soccorso Santoro risponde: "Sono qua, sono un amico. Se serve, se c’è bisogno, siamo pronti a dare una mano, c’è solidarietà assoluta. Anche per aiutarli a fare il trasloco". E poi inizia il piagnisteo: "Una sola cosa, grave: quando non si riesce a usare la parola censura, vuol dire che anche la parola censura è censurata", ha detto riferendosi probabilmente a una battuta di Andrea Salerno che, ai giornalisti che chiedevano se si trattasse di censura, ha risposto: "Censura? Direi più chiusura. Una non volontà di fare un programma che funziona".

Ma, nonostante tutto, lasciando viale Mazzini le rimane un cruccio: "Qui nessuno è martire, non mi pare di avere la faccia da martire, e neppure gli altri...

Esco dalla Rai senza neanche un paio di scarpe loro, ci tengo molto a dirlo. Anzi sono io che lascio a loro qualcosa, un baule di LBD. Sapete cosa sono? Little black dress, gli abiti neri che indossavo". L'abito non farà il monaco, ma forse il radical chic sì.

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