Danilo Rea, scalata in jazz al mondo di Fabrizio De Andrè

Il pianista veneto, con la benedizione di Dori Ghezzi, presenta lunedì a Roma, il suo cd-omaggio al musicista genovese

Nell’immaginario di ogni appassionato di musica, Fabrizio De Andrè è il «poeta», uno dei simboli della canzone d’autore italiana, l’uomo che ha scolpito in note storie piccole e grandi e ha cucito dolore, amore e morte in un unico tessuto verbale. Per questo affrontare una rivisitazione jazz del repertorio di un personaggio così legato all’essenza della parola è impresa particolarmente ardua e rischiosa. Un pianista che lo ha conosciuto bene come Danilo Rea ha, però, voluto sfidare la sorte. E con la benedizione di Dori Ghezzi ha inciso un cd che rappresenta un vero e proprio tributo all’opera del cantautore genovese. Un omaggio che lunedì il pianista veneto presenterà a Roma, nell’ambito della rassegna «Parioli in Musica» al Teatro Parioli Peppino di Filippo di Roma.

«Fabrizio De Andrè è un poeta che ha coniugato poesia e musica come nessun altro» spiega Danilo Rea. «E’ stato un simbolo per tutti quelli della mia generazione, parlando, narrando la vita dell’umanità con pena, cinismo, trasporto ed estrema lucidità. Le sue parole sono nella memoria di tutti. La sua musica, oltre a evocare il testo, ha una sua piena autonomia. Ho scelto i brani con i quali sono cresciuto, avendoli inconsciamente maturati nel tempo. Non è stato difficile trovare una strada per improvvisarci sopra senza snaturarli». Rea ha scelto soprattutto le melodie del primo De André, quello antecedente alle sonorità americane portate da Massimo Bubola e alla fase «world» con Mauro Pagani. «Non avrei mai osato mettere le mani su un repertorio così importante — racconta — ma quando me lo ha chiesto sua moglie, non potevo dire di no». «D’altra parte» spiega «più una melodia è conosciuta, e le canzoni di De André le sanno tutti a memoria, più l’improvvisazione jazz apre la possibilità al pubblico di seguirti emozionalmente. E poi noi jazzisti siamo dei temerari, l’unico modo che conosciamo per andare avanti è improvvisare». Nell’album-tributo ci sono tutti «i miei brani del cuore», da Bocca di Rosa a Il Pescatore, da La ballata dell’amore cieco a Carlo Martello solo per citarne alcuni. Ne scaturisce un magnifico omaggio alle canzoni di De André traboccante di melodia e di tecnica straordinaria, del tutto personale e originale ma senza abdicare a un certo rispetto filologico verso la struttura dei pezzi che Rea va ad affrontare.

L’omaggio a De Andrè è soltanto il battesimo di una rassegna che il Teatro Parioli Peppino De Filippo, con la nuova direzione artistica di Luigi De Filippo, ha voluto mettere in campo per certificare l’attenzione verso altre forme artistiche e in particolare verso la musica. Per «Parioli in Musica,note di lunedi» scenderanno in campo protagonisti importanti della scena musicale italiana: da Nicky Nicolai all’emergente Erica Mou, da Javier Girotto & Aires Tangoad Antonella Ruggiero, da Brunori s.a.

s e all’attore Claudio Santamaria in veste di cantante accompagnato da una Jazz Band All Star con Fabio Zeppetella, Roberto Gatto, Ramberto Ciammarughi e Ares Tavolazzi. Tutti i concerti saranno preceduti da una breve esibizione di giovani musicisti. Un’opportunità che «Parioli in Musica» vuole concedere per fare conoscere ed emergere nuovi talenti.

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