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Data a Pancev la Scarpa d’oro del 1990-91

Roberto Bonizzi

Nella vita ci vuole pazienza. Lui ha aspettato 15 anni. Da scintillante «Cobra» è passato a modesto «Ramarro». Da jugoslavo è diventato macedone. Ma ieri Darko Pancev ha ottenuto il suo riconoscimento. La Scarpa d’oro, il premio assegnato ogni anno dal giornale France Football al bomber più prolifico di tutti i campionati europei, che il centravanti di Skopje vinse nella sua stagione magica: il ’90-91 con la Stella Rossa Belgrado. Un campionato da 34 gol, una coppa dei campioni conquistata per 5-3 ai rigori contro l’Olimpique Marsiglia con il tiro decisivo segnato dal «Cobra». Poi anche la coppa intercontinentale vinta per 3-0 sul Colo Colo, con Pancev ancora a segno.
Quel premio gli era stato assegnato ma mai consegnato. Il giornale francese aveva dubbi sulla regolarità di alcuni dei gol attribuiti al centravanti della Stella Rossa (84 totali in tre stagioni in maglia biancorossa). Dopo numerosi e lunghissimi controlli ieri Michel Platini, vicepresidente dell’Uefa, ha premiato con la Scarpa d’oro 1991 Darko Pancev. I 34 gol alla fine erano 34. Quelle reti che gli valsero le attenzioni dell’Inter. Il presidente Ernesto Pellegrini lo comprò a Osvaldo Bagnoli. Ma la sua parentesi italiana si chiuse senza bagliori: 12 presenze e una sola rete nel ’92-93, sette apparizioni e due gol nel ’94-95. Così Darko da «Cobra» divenne «Ramarro». Oggi, con la Scarpa d’oro in bacheca, sogna di cambiare ancora.

Per diventare il nuovo ct della Macedonia.

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