Data di scadenza sulle persone, tragicomica olandese

Caro Granzotto, ho appreso che in Olanda è in fase di avanzata approvazione una proposta di legge che dà la facoltà di chiedere l’intervento dello Stato a coloro che vogliono porre termine ai propri giorni. Unico prerequisito: l’aver superato i 70 anni. Sappiamo che nella civilissima Olanda vi è la più ampia assistenza del Servizio sanitario per procedere all’eutanasia. La novità consiste nel fatto che in questo caso a richiedere (e ottenere) la «dolce morte» non sarebbero più i malati terminali, ma i settantenni sani. Persone che a tutt’oggi se decidono di porre fine ai propri giorni, devono arrangiarsi con il fai-da-te. «I settantenni olandesi - spiegano i fautori di questa nuova conquista sociale - sono cresciuti in un clima di libertà e laicismo, con gli ideali del femminismo, e perciò è naturale che decidano quando vogliono morire». Bravi, a me viene il sospetto che sia proprio a causa degli «ideali del femminismo» che a uno possa venire in mente di appendersi al soffitto, ma è meglio non dirlo ai cultori del progresso. Del resto, se lo Stato paga l’omicidio legale (l’aborto), perché non dovrebbe far lo stesso con il suicidio? C’è un’altra cosa sulle pagine del mio amato quotidiano che mi lascia inquieto. Sarà una coincidenza, ma da qualche giorno fa bella mostra di sé una pubblicità un po’ insolita: «Funerale classico di Milano 1.950 euro». E più sotto: «Il prezzo comprende: feretro (e vorrei vedere, ndr), necrofori e oneri per il compimento del mandato, trasporto con auto funebre Mercedes, ecc». Irresistibile. Mica una Punto qualsiasi, mica una «127» furgoncino, no, una Mercedes, come dire il passaporto per il mondo dei Vip. Ecco, la mia paura è che ti invoglino con queste offerte imperdibili per costringerti a togliere in fretta il disturbo. Fortunatamente, nel mio caso tanto in fretta no: ancora tre anni mi separano dalla fatidica soglia dei settanta. Però mi è venuta un’idea: non è che uno possa ottenere un bello sconto se si prenota con largo anticipo? Io un colpo di telefono provo a darglielo: «C’è lo sconto? Di quanto? E il diritto di recesso? E in caso d’annullamento?». Se le interessa, poi le faccio sapere.
Casnate (Como)

No, grazie, molto gentile, caro Bigatello. Capisco che un ultimo viaggio in limousine è roba di gran classe, però su questo argomento - solo e esclusivamente su questo - sono d’accordo con Antonio Di Pietro, il matamoros di Montenero di Bisaccia: la Mercedes meglio godersela in vita. Meglio ancora se se ne gode a titolo grazioso. Ciò detto, oltre che divertirmi, le sue considerazioni m’hanno messo una certa agitazione in corpo: che gli olandesi, secondi a nessuno quanto a fornir bischerrimi dogmi politicamente corretti, abbiano fissato nel compimento del settantesimo anno la soglia dell’inutilità umana, già è cosa da farti prudere le mani. Ma quando si legge che ne fanno una conquista sociale, le mani ti viene da mettergliele al collo. Avere, neanche fossimo una scatola di sardine o una passata di pomodoro, la data di scadenza, non so, mi dica lei caro Bigatello, le par tutta questa conquista? Ecchediamine, uno si arrabatta per crescere «in un clima di libertà e laicismo, con gli ideali del femminismo» per poi manco goderseli, quel clima e quegli ideali, in età pensionabile? Io, a esempio, con gli ideali del femminismo ci passo le serate. Di questi giorni di primavera mi metto bello comodo sul terrazzo, il cielo che si tinge di rosa (sarà mica la nube vulcanica?), la collina di fronte e sotto il fiume che scorre, un bel Campari Soda e le patatine a portata di mano e la mente va agli ideali del femminismo che è un piacere.

Figuriamoci dunque, caro Bigatello, se in quella condizione di beatitudine fisica e intellettuale (gli ideali del femminismo, si sa, sono il balsamo dell’intelletto) mi vado a preoccupare di vespilloni con uso di Mercedes o della proposta di quei fregnoni di olandesi di passare all’ufficio merce scaduta per chiudere la mia pratica. Non se ne parla proprio.

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