nostro inviato a Milanello
Quattro gol in un derby possono fare male. Tanto male. Il rischio è quello di perdere la rotta solamente alla seconda giornata di campionato e di trasformare una stagione di rilancio e di novità in una sbandata colossale. Certo, siamo ancora all’inizio del campionato e c’è ancora tutta una stagione da affrontare ma, come si dice sempre, prevenire è meglio che curare. In casa Milan se ne sono accorti subito: per questo motivo ieri l’ad rossonero Galliani è salito a Milanello per incontrare tecnico e squadra, per questo motivo – dopo le parole di incoraggiamento di sabato sera – il premier Berlusconi è tornato sull’argomento Milan.
Leonardo gode ancora della piena fiducia societaria, anche se questa volta il numero uno rossonero non ha lesinato qualche stoccata nei confronti del proprio allenatore: «Abbiamo perso 4-0 – attacca il premier, ripensando alle quattro “pappine” nerazzurre del derby – ma è anche vero che ogni partita è diversa dall’altra. Ho ben presente l’errore tattico che è stato fatto ma poi mi si accusa di fare la formazione». Forse si parla di Seedorf, ma nelle parole di Berlusconi oltre al bastone c’è la carota. E il Cavaliere sul tecnico brasiliano conclude: «Sono convinto di lui. È un allenatore agli inizi e bisogna dargli del tempo: deve avere il tempo di sbagliare e migliorarsi».
Berlusconi non abbandona Leonardo, tanto meno fa con Ronaldinho: restano questi i due cardini su cui il premier ha scommesso a inizio luglio e sui quali continua a puntare, nonostante un avvio di stagione (non dimentichiamoci di un pre-campionato imbarazzante) condito da poche luci e da molte ombre. «Credo che Ronaldinho possa essere ancora un grande giocatore. È integro, gode di ottima salute e se si trova in campo una posizione adeguata, può essere ancora la guida di questo Milan e può fare del Milan una squadra vincente», l’ennesima investitura del numero uno rossonero nei confronti di Dinho che in una sola settimana è passato dalle lodi per l’ottima prestazione di Siena alle critiche per una prestazione gravemente insufficiente nel derby.
E proprio su alcuni aspetti del derby malamente perso contro l’Inter l’ad rossonero ha voluto puntare il dito e fare chiarezza davanti a tutta la squadra. Arrivato poco dopo le 15.30 nel centro sportivo di Milanello, Galliani ha dapprima incontrato separatamente Oddo e Seedorf (la decisione dell’olandese di rilasciare alcune dichiarazioni alla stampa aggirando il filtro dell’ufficio stampa rossonero, non sarebbe piaciuta alla società), quindi ha incontrato Leonardo e il preparatore atletico Daniele Tognaccini, infine si è trattenuto con l’intera squadra, per ribadire ancora una volta i pensieri già espressi dal presidente Silvio Berlusconi. «Anche Sacchi iniziò con una sconfitta», l’aneddoto finale dell’amministratore delegato rossonero che spera possa essere di buon auspicio per il futuro del tecnico brasiliano. Anche se in un derby, anche se roboante, una sconfitta non può segnare già ad agosto la fine di ogni ambizione rossonera: è questo quello che Galliani ha ribadito davanti ai giocatori prima e ai microfoni di Milan Channel più tardi: «Non siamo morti e continuo a pensare che questa sia una buona squadra», la sua sintetica analisi prima di togliersi un sassolino dalle scarpe sulla querelle Gattuso-Seedorf: «Certe polemiche esistono solamente in Italia...».
Intanto ieri la squadra – priva dei sette giocatori impegnati con le rispettive nazionali - è tornata ad allenarsi: sabato 14 settembre i rossoneri giocheranno a Livorno, mentre 8 giorni più tardi ospiteranno il Bologna.
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