Londra Nel rivolgersi al pubblico sabato sera dopo lannuncio della risicata vittoria, il nuovo leader dei laburisti britannici Ed Miliband si era rivolto con tono emozionato al fratello-rivale David, appena sconfitto e abbracciandolo gli aveva detto «ti voglio bene». Una frase che era parsa anche unofferta di collaborazione ai vertici del partito. Al momento, però, non è ancora giunta una risposta positiva. E si comincia anzi a pensare che questa non arriverà mai: troppe le differenze di visione politica tra i due fratelli perché il legame di sangue basti ad appianarle.
«Credo che abbia bisogno di tempo per decidere il contributo che può dare, e credo che possa dare un grande contributo alla politica britannica», ha dichiarato Ed Miliband. «Credo che abbia bisogno di un po di tempo e le elezioni del governo ombra sono la prossima settimana» ha detto ancora al quotidiano Daily Telegraph, riferendosi alla possibilità che David accetti il ruolo di ministro delle Finanze ombra. «Abbiamo fatto una breve chiacchierata ieri, è stato molto generoso e sereno con me sia in pubblico che in privato e ora vuole che io inizi subito il mio lavoro alla guida del partito» ha aggiunto.
Eletto con un scarto di appena l1,3% cento sul fratello, Ed Miliband ha ribadito la sua volontà di impegnarsi a riunire il partito, coinvolgendo nella sua squadra anche i suoi rivali nella corsa per la leadership e chi non lo ha sostenuto. Ed-the-Red (Ed-il-Rosso, come lo chiama la stampa britannica non di sinistra: ma lui respinge letichetta come «stantia e anche stupida») sembra disposto a tenere la porta aperta anche ai blairiani, pur ribadendo che la sua vittoria rappresenta la fine del New Labour che Tony Blair aveva lanciato al successo nel 1997.
Questa svolta non coincide però con una svolta a sinistra dei laburisti britannici, si è sforzato di spiegare il nuovo leader. Il partito intende stare accanto alla «classe media spremuta e a chi fatica ad arrivare a fine mese». Ha vinto una nuova generazione, ha detto Miliband, che però non si lascerà influenzare da nessuno, nemmeno dai sindacati che hanno gettato sulla bilancia il loro peso decisivo per farlo vincere: «Io sono io», ha chiarito il 41enne Ed.
Effettivamente sono molti i volti nuovi pronti ad affacciarsi sulla scena della politica britannica dopo la svolta nel Labour.
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