«Debito greco a un passo dal consolidamento»

In un continuo altalenare di voci e smentite, resta sempre alta l’incertezza su che cosa avverrà del debito pubblico della Grecia mentre ieri, con l’aumento dei timori per la sostenibilità del debito di Atene, sono saliti anche i rendimenti dei titoli di Stato decennali che hanno toccato un nuovo record. Il tasso sui bond ellenici a 10 anni ha sfiorato il 14% per attestarsi al 13,81%, ovvero il livello più alto dall’introduzione dell’euro. L’ipotesi di una ristrutturazione del debito continua a circolare, nonostante Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, abbia definito «totalmente infondate» tutte le voci su possibili interventi sulla Grecia. Ma un ministro del governo ellenico che ha parlato in condizioni di anonimato al Die Welt ha dichiarato che la questione «non è più se ristruttureremo il debito ma quando» e che «era chiaro sin dall’inizio» che Atene sarebbe stata costretta a tale passo. Il premier George Papandreou ha annunciato venerdì il budget di medio-termine, che mira a ridurre fortemente il deficit di governo, ma i dettagli saranno forniti solo dopo Pasqua. Dal canto suo il governatore della Banca centrale greca, George Provopoulos, ha detto che il Paese si trova a «un punto critico» nello sforzo di risanamento dell’economia, tuttavia una ristrutturazione del debito pubblico non è «necessaria nè auspicabile».


Anche ieri, comunque, il governo greco è tornato a smentire di aver chiesto all’Unione europea e al Fmi, nel corso dell’ultimo Ecofin di Budapest, di ristrutturare il debito del Paese. Lo ha detto il ministero delle Finanze di Atene dopo che il quotidiano Eleftherotypia, citando una fonte del Fmi, aveva diffuso la notizia di una richiesta in tal senso.

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