Un giorno dedicai questa rubrica al problema del rastrello, quello che trovate nelle sacche di giochi da spiaggia con la paletta e il secchiello. Il punto era: a che serve? Avete mai visto un bambino giocarci? La rubrica mi fu anche pagata, e me ne vergogno ancora oggi. La cosa mi è tornata in mente dopo aver appreso di che cosa hanno discusso durante un convegno a Riva Del Garda: ma se siete in un ascensore che precipita, era il tema, potete salvarvi se al momento dellimpatto fate un saltino? Ho pensato a una pandemia di demenza, poi ho scoperto che sul tema esiste una letteratura mondiale e che se ne occupò persino Einstein. Va così: posto che un tizio che fa il saltino si schianta con una velocità pari a quella dellascensore meno quella che lui è riuscito a imprimere col saltino, il tizio può salvarsi se lascensore è partito da un terzo o quarto piano e se quindi arriva a terra a circa 60 allora. Ma dal quarto piano in poi la velocità cresce troppo e non si salverebbe neppure Michael Jordan. Poi occorre calcolare la tempistica, laltezza del soffitto, come si ricade, se il pavimento si rompe.
Qualcuno opponeva un vecchio metodo sperimentale: ma voi la conoscete una persona che è sopravvissuta a un impatto dascensore facendo il saltino? No, quindi fino a prova contraria il saltino non funziona. Leggevo tutto questo ed ero indeciso, giuro, se pensare che la fine del mondo fosse vicina o se viceversa lumanità fosse vicina alla salvezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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