Politica

Un decreto-legge «sovietico» per rinviare ancora gli sfratti

Approvata la proroga degli affitti, tutto il potere alle commissioni amministrative. Sacconi (Fi): l’Italia dell’Est ha dato il meglio

Emanuela Fontana

da Roma

Dopo tre mesi da deputato modello, irriconoscibile, il parlamentare no global di Rifondazione Francesco Caruso è sceso in piazza contro il governo. Al fianco degli sfrattati che, guidati da un gruppo di donne del movimento di lotta per la casa, hanno tentato lo sfondamento del cordone di polizia posto davanti a Palazzo Chigi per provare il colpo dell’invasione pacifica della sede del governo, mentre era in corso il consiglio dei ministri con un decreto pendente sugli sfratti. Le signore si sono fermate davanti al portone dove hanno organizzato un lungo sit in. Una manifestante è stata portata via in ambulanza per un malore, un’altra ha denunciato di essere stata spintonata da un poliziotto: «Incredibile che cosa bisogna fare per avere una casa». E il sottosegretario verde all’Economia Paolo Cento ha ritrovato l’entusiasmo di quando non era ancora arrivato al ministero di via XX settembre: «Rimango dell'idea che bisogna requisire immobili», ha ripetuto davanti a Palazzo Chigi.
Mentre i ministri erano riuniti con Romano Prodi, un po’ per solidarietà, un po’ per mediare, sono scesi in strada con i manifestanti Caruso e i verdi Angelo Bonelli, capogruppo alla Camera, e Paolo Cento. Per appoggiare le loro ragioni proprio nel giorno in cui in consiglio dei ministri era in discussione il decreto sugli sfratti atteso da tre mesi dalle associazioni inquilini.
La decisione è arrivata soltanto nel pomeriggio, dopo che il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero ha incontrato i manifestanti. Sono bloccati tutti gli sfratti per le famiglie che abbiano un reddito inferiore ai 27mila euro con figli o familiari ultrasettantenni, o malati terminali, o portatori di handicap, a carico. Un provvedimento bolscevico secondo l’ex sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi, più che altro per certi aspetti del decreto meno divulgati: «È un campionario di violazioni dello stato di diritto e dell'economia di mercato. L’Italia dell’est dà il peggio di sé». E sintetizza i punti più controversi della nuova legge: la proroga di nove anni per gli immobili sottoposti a cartolarizzazione, «una norma che non potrà che causare numerosi contenziosi» con le società che si occupano della privatizzazione degli immobili pubblici. Ma tra le novità c’è che lo sfratto sia più rigido nel caso che la proprietà sia di operatori professionali, come banche, assicurazioni e imprese immobiliari con più di cento appartamenti. Infine l’ultima parola sulle sentenze esecutive spetterà a delle commissioni amministrative.
Ferrero ha rimandato il decreto alle 17 per una serie di problemi «non politici», ma «tecnici», come ha spiegato alle donne del sit in e agli altri manifestanti dell'associazione inquilini.In strada anche la rete Action, movimento che abbraccia la filosofia dell’esproprio, i duri e puri del diritto alla casa. Le manifestanti che hanno aggirato i cordoni di polizia arrivavano quasi tutte dai palazzi «cartolarizzati» di via Marchisio a Roma. «Da quando Assitalia, proprietaria degli immobili ha ceduto il suo patrimonio - la loro denuncia - sono cominciati a fioccare i provvedimenti di sfratto».
«Queste manifestazioni servono a dare una mossa a questo governo che si perde nelle beghe di partito», ha attaccato Caruso. Anche Cento ha offerto la sua totale solidarietà: «Rimango dell’idea che sia necessario requisire immobili a favore dell’emergenza casa, contro le grandi speculazioni».
Il decreto di proroga riguarda «tutti i capoluoghi di Provincia e le città con più di 10mila abitanti», ha spiegato Ferrero. Il periodo di prolungamento del blocco degli sfratti «viene modulato diversamente garantendo 3 mesi a tutti - ha chiarito il ministro -. La proroga arriverà al 30 giugno 2007 per gli immobili della piccola proprietà e al 30 giugno 2008 per quelli della grande proprietà nei Comuni che presenteranno al governo programmi locali per affrontare l'emergenza abitativa. In questo modo trova applicazione quanto scritto nel programma dell'Unione».
È soddisfatta l’Unione inquilini, mentre le tre organizzazioni dei proprietari immobiliari, la Appc (Associazione piccoli proprietari case), la Confedilizia e l'Unioncasa, hanno scritto un durissimo comunicato congiunto: «Un governo che si qualificava come liberalizzatore si è dimenticato della Costituzione e ha varato una proroga degli sfratti di una portata dagli effetti sconvolgenti. Una volta ancora - è scritto nella nota - hanno avuto la meglio le ragioni della demagogia, del clientelismo, della resa della politica».

Viene criticato anche lo «spettacolo finora inedito» della manifestazione davanti a Palazzo Chigi, «per la comunanza di esponenti governativi e di estremisti».

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