«Raimondo Vianello ha giocato a pallone fino a 70 anni e passa. Me lo disse lui. Ridacchiava mentre me ne parlava perché sosteneva che era stata la famiglia a impedirgli di giocare ancora, facendomi capire che se fosse stato per lui...Prima di ammalarsi, quando ancora non era costretto in casa, faceva una passeggiata da casa sua fin qui, i ragazzi gli tiravano il pallone e lui lo calciava indietro. Era straordinario vedere quanto gli piacesse il calcio: mi raccontò che, in passato, aveva fondato la Sa.Mo (le iniziali di Sandra Mondaini) una squadretta in cui faceva il presidente-giocatore e dovera sicuro di essere sempre in formazione. Era risaputo che tifava Venezia, ma chiacchierando qualche volta con lui capì che seguiva con attenzione tutti gli altri sport, anche quelli minori. Addirittura mi raccontò che durante le Olimpiadi non si fidava e stava con il cronometro davanti al televisore a controllare i tempi degli atleti».
Franco B., 45 anni, vive a Cologno Monzese, ma il fine settimana lo passa sul campetto di Milano 2 adiacente la parrocchia di Dio Padre insieme ai colleghi che in settimana lavorano come lui in qualche ditta dellhinterland.
«Dedichiamo a Raimondo il campetto di calcio»
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