
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è una rara malattia genetica degenerativa recessiva legata al cromosoma X, con un'incidenza stimata di 1 su 5000 nati vivi maschi. Nella DMD, mutazioni nel gene della distrofina interrompono la struttura di lettura aperta (Open Reading Frame), con conseguente assenza di distrofina funzionale, una parte di fondamentale importanza del complesso proteico che collega la fibra muscolare alla matrice extracellulare.
La mancanza di distrofina causa danni muscolari ripetuti e, a valle, eventi caratterizzati da infiammazione, alterazione metabolica, alterazione mitocondriale, compromissione della rigenerazione delle fibre e, infine, morte delle fibre muscolari, con sostituzione da parte di tessuto adiposo e connettivo. In un muscolo normale, il processo di riparazione fisiologico rimuove le fibre muscolari danneggiate e ricostituisce quelle normali. Nella Dmd, il processo di riparazione genera nuove fibre muscolari e sostituzione di tessuto adiposo e fibrosi; tuttavia, queste ultime due componenti prevalgono progressivamente in un processo chiamato degenerazione fibroadiposa. La degenerazione fibroadiposa compromette tipicamente la funzione muscolare e limita la potenziale efficacia degli approcci rigenerativi. È stato dimostrato che la sostituzione fibroadiposa è presente già a 1 anno di età, evidenziando l'importanza di un trattamento precoce per ridurre la progressione della malattia e migliorare la sopravvivenza a lungo termine. Clinicamente, la Dmd è caratterizzata da una progressiva debolezza muscolare simmetrica che colpisce i muscoli prossimali più di quelli distali ed è spesso accompagnata da pseudoipertrofia dei muscoli del polpaccio. Deficit motori significativi possono essere presenti durante il primo anno di vita, ma la diagnosi viene solitamente posta tra i 3 e i 5 anni, quando i pazienti affetti presentano un'andatura ondeggiante, camminata sulle punte e difficoltà ad alzarsi da terra e a salire le scale. Col tempo, la deambulazione diventa sempre più anomala; all'età di 8 anni, la maggior parte dei pazienti perde la capacità di alzarsi da terra e salire le scale e spesso cade mentre cammina. Tra i 12 e i 14 anni, la maggior parte perde la capacità di camminare e anche i muscoli cardiaci e respiratori sono colpiti.
I muscoli degli arti superiori, cardiaci e diaframmatici si indeboliscono progressivamente durante l'adolescenza.
Tutti i pazienti sono affetti da cardiomiopatia entro i 18 anni. Solo pochi sopravvivono oltre il terzo decennio; la maggior parte dei pazienti muore a causa di complicazioni respiratorie e insufficienza cardiaca dovute alla cardiomiopatia.