Fabrizio Ravoni
da Roma
Mancano due giorni al varo della legge finanziaria da parte del Consiglio dei ministri e - per quanto potrà sembrare paradossale - il governo non ha ancora definito il deficit di questanno e quello tendenziale del 2007. Unipotesi, elaborata dai tecnici del Tesoro, indicava nel 4,8% il deficit previsto per questanno. Una cifra enorme, in quanto inglobava anche gli effetti della sentenza Ue sullIva delle auto. Senza i 12-15 miliardi necessari per rispettare quella sentenza, il deficit sarebbe stato del 3,6%. Cioè, migliorato rispetto al 4% previsto dal Dpef, grazie al maggior gettito fiscale.
Quando al presidente del Consiglio chiedono di chiarire il dato del deficit del 2006 al 4,8%, Prodi risponde: non credo che si arrivi a quei livelli, «ma chiedetelo al ministro dellEconomia». Il motivo non era la cautela o lattenzione per il ruolo di Padoa-Schioppa. È perché non è stato ancora sciolto lenigma se scaricare gli effetti dellIva solo sul 2006; o se spalmarli su più esercizi. E senza questa scelta non è possibile definire il deficit tendenziale per il 2007 (un esempio di incertezza su tutti: il dato conterrà uneventuale spalmatura del costo della sentenza o meno?), e senza deficit tendenziale non è possibile definire la manovra.
Fra laltro, se il deficit di questanno venisse appesantito dallintero costo della sentenza Ue, la Commissione Europea non avrebbe molto da dire. Si tratterebbe di una misura una tantum, destinata a non ripetersi nei prossimi anni. Quindi, il peso dello scostamento rispetto agli obiettivi previsti verrebbe visto con preoccupazione; ma con una dose di indulgenza.
AllEconomia, però, non hanno ancora bloccato le cifre. Formalmente sono state definite dal Dpef. Ma il tira-e-molla sullentità della manovra, le difficoltà interne alla maggioranza e, da ultimo, la sentenza Ue, rendono queste cifre scritte sulla sabbia. E siamo a due giorni dal varo della Finanziaria.
I dati del Dpef parlano di un deficit tendenziale per il 2007 al 4,1%. Con una correzione di 15 miliardi, il deficit programmato del prossimo anno dovrebbe scendere al 3,1% e non al 2,8% che il governo si è impegnato a rispettare con Bruxelles.
Se il ministero dellEconomia dovesse decidere di spalmare il costo della sentenza Ue su più anni, anziché scaricarla tutta sul 2006, il deficit tendenziale crescerebbe in funzione della scelta. Almeno dello 0,2%. Con la conseguenza che, tenendo fermi gli interventi correttivi a 15 miliardi (gli altri 15 miliardi della manovra sarebbero destinati allo sviluppo), il deficit tendenziale salirebbe al 4,3% e quello programmato al 3,3%.
Fra laltro, la Commissione si aspetta una correzione «netta» di almeno un punto percentuale. Vuol dire che i 15 miliardi di correzione dovrebbero essere interamente strutturali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.